Il mondo dell'arte è purtroppo di pochi. Quell'apparente nutrito gruppo di artisti, critici, appassionati e sparute autorità più qualche paziente invitato, parrebbe rappresentare una grande fetta di cittadinanza. Ma in verità si tratta di poche presenze, numericamente calcolabile senza dover ricorrere al terzo decimale. si esaurisce così l'universo degli addetti ai lavori; da quelli che l'arte la realizzano a quanti ne scrivono per professione, a coloro che la subiscono per il ruolo istituzionale, infine ai rari che la collezionano. Eppure l'offerta è molta, tanta anche la confusione. Istituzioni pubbliche e private, gallerie, altri spazi ed singoli artisti, gareggiano organizzando ogni genere di esposizione. Il difficile è districarsi.

Le esperienze degli artisti inserite in questa collettiva, apparentemente isolate l'una dall'altra per tematiche e mezzi espressivi, si incontrano viceversa quando ci allontaniamo dall'immediato impatto degli elementi tecnici. Così l'invisibile si manifesta nell'apparente differenza di linguaggio e si intravede un mondo comune, una realtà condivisa. La produzione pittorica della pura descrizione rappresentativa, addirittura fotografica, si dissolve nella dimensione astratta, ma anche in questa, con lucidità intuitiva, si costruiscono i luoghi, gli spazi e le tensioni. Le superfici informali come le figurazioni, anche fotografiche, alludono sempre all'individuo che, inserito in un contesto urbano, viene condizionato emozionalmente, determinando in lui un continuo coinvolgimento interiore. (Ercole Bartoli da presentazione mostra)

Artisti partecipanti: Alessandro Biggio, Corrado Bonomi, Davide Bramante, Erik Chevalier, Simone Dulcis, Gavino Ganau, Angelo Liberati, Manuel Mura, Marco Pili, Andrea Portas, Rosanna Rossi, Maura Saddi.