Attraverso un itinerario centro – cittadino, scultori, pittori, fotografi, lasciano dei segni del loro passaggio, ad Aprilia, di quel “portare il dentro fuori” che è l’arte, segni da inseguire, da ricongiungere, da ricostruire.
Per tre mesi, saranno due i percorsi paralleli da seguire contemporaneamente: quello storico – urbanistico e quello artistico. Il primo vede come stazioni espositive della mostra gli edifici del primigenio insediamento urbano: Mercato Coperto ex Piazza delle Erbe, Il bar “Il Campanile” sede degli Uffici O.N.C., La Parrocchia di San Michele e S. Maria Goretti che, assieme alla Scuola Marconi, mantiene la sua destinazione originaria, il punto vendita “Benetton” Cinema Littorio, l’Ottica Mantovani generi alimentari e forno e la Banca Popolare una volta bar e albergo ristorante “Le rondini”.
Il secondo trova i suoi protagonisti in quattro artisti che hanno iniziato la loro vicenda nell’arte ad Aprilia: Marco Rapone, Gabriele Maschio, Riccardo “Woody” Ridolfi e Mirco Marcacci e quattro artisti riconosciuti anche internazionalmente: Alessandra della Valentina, Fulvio Zanettini, Dominique Bollinger e Giuliana Bocconcello. Sarà proprio la scultrice pontina ad aprire la mostra il 22 aprile con la sua scultura ascensionale legata ai temi della maternità
“Dentrofurori è un’idea che pensa all’espressione artistica come un innamorato pensa alla donna che ama ma ancora non conosce. La incontra per caso, la segue nei locali, si lascia affascinare dalla visione di lei. La insegue per le vie del centro senza dire una parola, carico della sola curiosità di conoscerla, di un sguardo ricambiato”.
Uscite fuori, allora ed entrate dentro.
Sono gradite scarpe da passeggio. Buon viaggio.