La mostra è presentata dal critico d’arte Vinny Scorsone. L’artista palermitano presenta in questa rassegna una serie di opere che rappresentano personaggi che non creano la storia ma la subiscono.

Scrive Vinny Scorsone presentando l’artista: “(…)Le opere di Uzzaco, in un epoca in cui la tecnologia è il fulcro attorno al quale si sviluppa tutta la nostra società, riportano a galla i tempi in cui la televisione, il computer e la plastica erano del tutto inutili poiché altre cose erano più importanti.

I suoi personaggi, creature anonime e tutte uguali, non creano ma subiscono la storia, ne sono travolti. Essi vivono in una realtà che è concessa loro da un potere politico e culturale che gli tappa gli occhi, le orecchie, la bocca impedendogli di guardare oltre il proprio recinto. Non quindi creature fuori dal tempo per scelta ma costrette a vivere in eterno come marionette con la mente ottenebrata dalla falsità.

Così rivivono i borghi dei pescatori, i gruppi di raccolta delle arance e delle olive, le feste di piazza con i lieti balli, in un recupero degli stereotipi della cultura siciliana legata ancora ai personaggi verghiani e bloccata all’ottocento in un tempo in cui ancora lontane erano le idee pirandelliane e la rivoluzione culturale.