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Vaclav Cigler
Caterina Tognon Arte Contemporanea presenta a Venezia la prima ‘personale’ in Italia di Vaclav Cigler, artista boemo nato nel 1929, che vive e lavora a Praga
Comunicato stampa
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Caterina Tognon Arte Contemporanea presenta a Venezia la prima ‘personale’ in Italia di Vaclav Cigler, artista boemo nato nel 1929, che vive e lavora a Praga.
“L’attività di Cigler – dice la curatrice Caterina Tognon - è tutta dedicata alla creazione di una particolare relazione tra architettura e scultura, una dualità che coniuga nelle sue opere mediante la presenza della materia vetro.
Il cristallo ottico che l’artista impiega nel suo lavoro è, seppure di antichissima origine, elemento innovativo e tramite per nuove e complesse creazioni.
L'opera di Cigler, di struttura geometrica e concettuale, è connotata da segni decisi e rigorosi, quanto secchi e minimali, che celano la complessa ricerca scientifica e tecnologica sedimentata in ogni sua opera. L'esito è quello di strutture preziose e misteriose, algide ed eteree che, attraverso effetti ottici di trasparenza e profondità o masse vitree combinate e giustapposte, inducono alla dimensione meditativa e ad una tensione mistica”.
La mostra è un percorso che si snoda lungo il dialogo dell’artista con spazi e ambientazioni diverse: dalla raccolta galleria che si affaccia sul Campo veneziano, agli ampi e silenziosi spazi di un antico palazzo, al largo e solare giardino sull’acqua lungo il Canal Grande.
Nella Galleria in Campo San Maurizio si trovano i bozzetti: piccole e medie sculture, studi di forme primitive e assolute o di geometrie legate alla dimensione della trasparenza, tipica del vetro ottico. Elementi di studio completi, se pur in piccola dimensione, che sono il presupposto della scultura e dell’architettura di grande scala.
A due passi dalla Galleria, gli ampi spazi settecenteschi di Palazzo del Doge da Ponte sono stati trasformati dal rigore dell’artista in luogo di meditazione: l’acqua in un pozzo specchiante, le grandi forme dell’installazione “Un Fiore per Da Ponte”, nel salone del piano nobile, il suono che le accompagna; tutto ci conduce con naturalezza al silenzio e alla concentrazione.
E poi, lasciate le penombre del palazzo, all’aperto, proseguendo verso il Canal Grande, si giunge a Palazzo Cavalli Franchetti, scenografica sede neogotica dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, al ponte dell’Accademia. Nel giardino affacciato sull’acqua, l’artista ha disposto quattro lunghe, eleganti e flessuose lance in metallo e vetro che creano al loro interno un virtuale spazio-tenda. Lance o meglio piume, come le chiama l’artista, che vibrano e si muovono lievemente ad ogni moto di vento, riflettendo tutti i colori dell’iride, ad ogni colpo di luce.
“L’attività di Cigler – dice la curatrice Caterina Tognon - è tutta dedicata alla creazione di una particolare relazione tra architettura e scultura, una dualità che coniuga nelle sue opere mediante la presenza della materia vetro.
Il cristallo ottico che l’artista impiega nel suo lavoro è, seppure di antichissima origine, elemento innovativo e tramite per nuove e complesse creazioni.
L'opera di Cigler, di struttura geometrica e concettuale, è connotata da segni decisi e rigorosi, quanto secchi e minimali, che celano la complessa ricerca scientifica e tecnologica sedimentata in ogni sua opera. L'esito è quello di strutture preziose e misteriose, algide ed eteree che, attraverso effetti ottici di trasparenza e profondità o masse vitree combinate e giustapposte, inducono alla dimensione meditativa e ad una tensione mistica”.
La mostra è un percorso che si snoda lungo il dialogo dell’artista con spazi e ambientazioni diverse: dalla raccolta galleria che si affaccia sul Campo veneziano, agli ampi e silenziosi spazi di un antico palazzo, al largo e solare giardino sull’acqua lungo il Canal Grande.
Nella Galleria in Campo San Maurizio si trovano i bozzetti: piccole e medie sculture, studi di forme primitive e assolute o di geometrie legate alla dimensione della trasparenza, tipica del vetro ottico. Elementi di studio completi, se pur in piccola dimensione, che sono il presupposto della scultura e dell’architettura di grande scala.
A due passi dalla Galleria, gli ampi spazi settecenteschi di Palazzo del Doge da Ponte sono stati trasformati dal rigore dell’artista in luogo di meditazione: l’acqua in un pozzo specchiante, le grandi forme dell’installazione “Un Fiore per Da Ponte”, nel salone del piano nobile, il suono che le accompagna; tutto ci conduce con naturalezza al silenzio e alla concentrazione.
E poi, lasciate le penombre del palazzo, all’aperto, proseguendo verso il Canal Grande, si giunge a Palazzo Cavalli Franchetti, scenografica sede neogotica dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, al ponte dell’Accademia. Nel giardino affacciato sull’acqua, l’artista ha disposto quattro lunghe, eleganti e flessuose lance in metallo e vetro che creano al loro interno un virtuale spazio-tenda. Lance o meglio piume, come le chiama l’artista, che vibrano e si muovono lievemente ad ogni moto di vento, riflettendo tutti i colori dell’iride, ad ogni colpo di luce.
27
aprile 2007
Vaclav Cigler
Dal 27 aprile al 29 settembre 2007
arte contemporanea
Location
CATERINA TOGNON ARTE CONTEMPORANEA
Venezia, San Marco (Campo San Maurizio), 2746, (Venezia)
Venezia, San Marco (Campo San Maurizio), 2746, (Venezia)
Orario di apertura
martedì a sabato ore 10-13 / 15 – 19:30
Autore
Curatore