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Václav Sedý – 900+ Fotografie di architettura al centro delle Alpi 1900-2010
La mostra, composta da 120 scatti in medio formato – con alcuni salti dimensionali a sottolineare i momenti di congiunzione fra i diversi cicli tematici che ne articolano il progetto espositivo – vuole documentare, attraverso un rigoroso bianco e nero, la varietà ornamentale dei primi edifici in stile eclettico riservata alla costruzione delle centrali idroelettriche, fino al candore purista degli stessi edifici a firma di Gio Ponti dei tardi anni ’50
Comunicato stampa
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L'architettura del XX secolo e dell'ultimo decennio nelle Alpi centrali non è architettura vernacolare. Niente baite in "stile alpino", niente châlet con graticcio in legno e tetto a falde, niente stile alpestre. Le fotografie di Václav Sedý, autore praghese di numerosi scatti d'architettura moderna e contemporanea per le principali riviste di settore, italiane e internazionali, vogliono investigare piuttosto la vicenda poetica, estetica e tecnica di un linguaggio architettonico che, lontano da localismi, ha manifestato un'identità eterogenea e spesso in linea con gli esiti migliori del dibattito internazionale.
La mostra, composta da 120 scatti in medio formato - con alcuni salti dimensionali a sottolineare i momenti di congiunzione fra i diversi cicli tematici che ne articolano il progetto espositivo - vuole documentare, attraverso un rigoroso bianco e nero, la varietà ornamentale dei primi edifici in stile eclettico riservata alla costruzione delle centrali idroelettriche, fino al candore purista degli stessi edifici a firma di Gio Ponti dei tardi anni '50; così come il frasario oscillante fra razionalismo e "stile novecento" scaturito dalla ricerca solitaria di Giovanni Muzio e Ugo Martinola su piccoli temi cittadini - la villa, l'edificio da reddito, il complesso per uffici, l'edificio-simbolo delle identità locali e politiche - a Sondrio e nei centri di fondovalle. Ancora scale di grigio, modellate da improvvise variazioni di luce, per rappresentare l'architettura d'alta montagna di maestri del tardo razionalismo italiano quali Asnago e Vender in Valmalenco e Mario Cereghini nell'Alto Lario. Il dopoguerra, affogato nella generale proliferazione urbana seguita al "boom" economico, ha invece la forma di alcuni edifici di influenza neorealista, - brani di ricucitura dei centri storici ad opera di Luigi Caccia Dominioni, Marco Bacigalupo e Ico Parisi - che in mostra sono assemblati in grandi trittici a composizione di vedute generali e di dettaglio. Il colore è riservato alla produzione architettonica successiva al 1990, che ricalca fedelmente il catalogo formale del post-modern, del minimal e del decostruzionismo.
Il territorio investigato dall'obiettivo di Sedý, compreso fra la Valtellina, l'Alto Lario, la Valchiavenna, l'Engadina e la Val Poschiavina, è considerato come un'unica regione divisa da un'imponente barriera geografica - le Alpi e il complesso del Bernina - ma unificata da comuni identità culturali, che nei progetti espressi dalle nuove generazioni è riconducibile a un unico linguaggio.
La mostra è accompagnata da un catalogo di 220 pagine che riproduce oltre 200 opere costruite ed è introdotto da due saggi, redatti in esclusiva per questo progetto, che approfondiscono gli effetti della ricaduta del progettare contemporaneo sul paesaggio naturale e su quello antropizzato, sotto il profilo dell'analisi urbana e dei comportamenti sociali.
La chiusura è affidata a un testo di corrispondenza locale, a dieci anni di distanza dalla pubblicazione - per conto della Città di Sondrio - della guida all'architettura del '900 nel capoluogo valtellinese.
La mostra, composta da 120 scatti in medio formato - con alcuni salti dimensionali a sottolineare i momenti di congiunzione fra i diversi cicli tematici che ne articolano il progetto espositivo - vuole documentare, attraverso un rigoroso bianco e nero, la varietà ornamentale dei primi edifici in stile eclettico riservata alla costruzione delle centrali idroelettriche, fino al candore purista degli stessi edifici a firma di Gio Ponti dei tardi anni '50; così come il frasario oscillante fra razionalismo e "stile novecento" scaturito dalla ricerca solitaria di Giovanni Muzio e Ugo Martinola su piccoli temi cittadini - la villa, l'edificio da reddito, il complesso per uffici, l'edificio-simbolo delle identità locali e politiche - a Sondrio e nei centri di fondovalle. Ancora scale di grigio, modellate da improvvise variazioni di luce, per rappresentare l'architettura d'alta montagna di maestri del tardo razionalismo italiano quali Asnago e Vender in Valmalenco e Mario Cereghini nell'Alto Lario. Il dopoguerra, affogato nella generale proliferazione urbana seguita al "boom" economico, ha invece la forma di alcuni edifici di influenza neorealista, - brani di ricucitura dei centri storici ad opera di Luigi Caccia Dominioni, Marco Bacigalupo e Ico Parisi - che in mostra sono assemblati in grandi trittici a composizione di vedute generali e di dettaglio. Il colore è riservato alla produzione architettonica successiva al 1990, che ricalca fedelmente il catalogo formale del post-modern, del minimal e del decostruzionismo.
Il territorio investigato dall'obiettivo di Sedý, compreso fra la Valtellina, l'Alto Lario, la Valchiavenna, l'Engadina e la Val Poschiavina, è considerato come un'unica regione divisa da un'imponente barriera geografica - le Alpi e il complesso del Bernina - ma unificata da comuni identità culturali, che nei progetti espressi dalle nuove generazioni è riconducibile a un unico linguaggio.
La mostra è accompagnata da un catalogo di 220 pagine che riproduce oltre 200 opere costruite ed è introdotto da due saggi, redatti in esclusiva per questo progetto, che approfondiscono gli effetti della ricaduta del progettare contemporaneo sul paesaggio naturale e su quello antropizzato, sotto il profilo dell'analisi urbana e dei comportamenti sociali.
La chiusura è affidata a un testo di corrispondenza locale, a dieci anni di distanza dalla pubblicazione - per conto della Città di Sondrio - della guida all'architettura del '900 nel capoluogo valtellinese.
01
luglio 2010
Václav Sedý – 900+ Fotografie di architettura al centro delle Alpi 1900-2010
Dal primo luglio al 26 settembre 2010
fotografia
Location
GALLERIA CREDITO VALTELLINESE – PALAZZO SERTOLI
Sondrio, Piazza Quadrivio, 8, (Sondrio)
Sondrio, Piazza Quadrivio, 8, (Sondrio)
Orario di apertura
da martedì a venerdì h. 9.00-12.00/15.00-17.00
sabato e domenica h. 10.00-12.00/14.00-17.00 chiuso il lunedì
Vernissage
1 Luglio 2010, ore 18.30
Sala Vitali del Credito Valtellinese, via delle Pergole, Sondrio
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore