Valentina Biasetti e' un'artista. Un'artista dentro, bastano due parole scambiate con lei per rendersene conto. essere artisti non significa essere bravi a disegnare o suonare o recitare, ma essere persone che hanno qualcosa di non banale da raccontare, persone, il cui punto di vista non rappresenta un'opinione tra le tante, ma un faro luminoso che ti suggerisce orizzonti nuovi che non potevi immaginare. Valentina ti accompagna, tramite le sue tecniche necessarie (matita carta, tela, colori), in un viaggio che non ha meta, un viaggio impossibile ai più, diretto ad un luogo che lei chiama "Altrove" dove regna il colore.
E' un luogo non luogo senza spazio nè tempo, dove le figure, traboccanti sensualità, galleggiano eteree in un mare di bianco e giocano coi colori.
Sono leggiadre figure dell'anima, sapientemente segnate dalla matita, non lasciano ombre, volteggiano in spazi che sembrano virtuali, appaiono contorte in prospettive azzardate, e spesso nascondono il volto.
Le figure di Valentina sono trasposizioni di se stessa, sono tante Valentine che celano il volto, non per essere sfuggenti, ma per comunicare una vana ricerca favorita talvolta da figure ataviche che vogliono ricondurle ad un’origine, ad un senso delle cose.
Ma questa interrogazione dello spazio circostante non trova appigli, nemmeno un caleidoscopio di luce irradiata da cascate di colore, riesce a ricondurle ad un equilibrio e lenire la loro cecità.
Sono figure graffianti, irrequiete, monocrome e cercano, cercano......ma cosa? E dove?
Forse cercano in un luogo chiamato memoria, la semplicità, la genuinità e l'innocenza dell'infanzia; oppure cercano in un luogo chiamato anima i mille aspetti del proprio essere. Forse Altrove e' il luogo più vicino e allo stesso tempo più lontano da raggiungere, quel viaggio che pochi hanno il coraggio di affrontare, quello dentro noi stessi; ma Valentina non demorde, non si spaventa, perchè sa che in fondo alla sua anima ci sono i colori, li vede, ci gioca, ora colorano di rosa la luna, ma non le basta, deve arrivare a colorare se stessa.
(Alfredo Pini)