I lavori esposti nascono dalla osservazione dei modelli di crescita della vita organica, in particolare della regola aurea, dei frattali e della serie di fibonacci. La ricerca dell’artista inizia con la collezione di oggetti comuni che fanno riferimento ad una forma ricorrente, prime tra tutte la spirale. Questa è evidente in alcuni tipi di conchiglie, che l’artista pone al centro della sua esplorazione visiva. Ne nasce, una natura morta che non si presenta tanto come genere pittorico quanto più come paesaggio simbolico e mentale. I soggetti di questi lavori infatti sono immaginati come abitazioni in un luogo non specificato. Non se ne vede mai l’abitante, ma compaiono segnali della sua presenza (capelli, nastri, corde, bolle). Nell’opera escaped, per esempio, una corda rimasta appesa alla sommità’ della conchiglia suggerisce la fuga dell’abitante da un abitacolo non più ospitale. Da un questo punto di vista, i gusci sono reinterpretati come contenitori dell’io, che sollevano allo spettatore questioni sulla identitas-alteritas, sul rapporto del sé con l’altro e con l’ambiente.