Saranno proposte opere pittoriche di piccole dimensioni in un allestimento che le pone in dialogo serrato l’una con l’altra e per l’occasione l’artista presenterà un lavoro costituito da oltre 100 piccole tessere, in tela o cartone, che vanno a costituire una sorta di percorso a parete fatto di gente che aspetta silenziosamente, a volte impettita, a volte dimessa, in attesa e forse in ascolto.
Come spiega Valeria Giordano: “Queste opere sono una riflessione leggera ed al tempo stesso profonda su quello che vedo tutti i giorni a Milano. Gente che aspetta, persone tutte uguali… la visione non si concentra mai sul singolo, ma sull’insieme. Nel mio lavoro i cittadini diventano pedine e si distinguono a malapena. La sola differenza è data dal colore degli abiti e dalle posizioni che assumono nella loro ridicola fissità. Così vedendo i canoni del reale sono stravolti e l’individuo è ridotto a un manichino che, spossessato di qualunque interiorità, assomiglia alla tessera di un domino".