…Valeria ci mostra la sua scelta. Sebbene ancora segnata da una tendenzialità evocativa, si presta
ad invadere un campo bisognoso, un segno riconoscibile che lei stessa non vuole decifrare, ma lo desidera al punto di nasconderlo nella sua ricerca e poi farlo riapparire attraverso una linea apparentemente simbolica, come se costruisse le trame di un arazzo chiaro e bianco al punto di nascondere il disegno e fare ricomparire solo quei semplici colori che quasi non si vedono. E’ una passione, un ripiegamento in versi che si traduce in un disperato bisogno del presente che però vive del passato e che della sua suggestione del rispetto dell’apparizione, riceve il congedo per poter liberamente passeggiare su le piazze e negli interni metafisici dell’arte...