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Variazione nella ripetizione. Gaibazzi e la scrittura nelle arti visive
Organizzata da Associazione Remo Gaibazzi e Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, l’esposizione intende proseguire l’azione di divulgazione e di approfondimento dell’opera del pittore Remo Gaibazzi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 21 maggio alle ore 18 si inaugura la mostra VARIAZIONE NELLA RIPETIZIONE – Gaibazzi e la scrittura nelle arti visive presso la sede di Palazzo del Governatore a Parma, a cura di Francesco Tedeschi e Andrea Piazza, con apertura al pubblico dal 21 maggio al 24 luglio 2022.
Venerdì 20 maggio alle ore 11, in anteprima per la stampa, visita guidata della mostra con il curatore Andrea Piazza.
Organizzata da Associazione Remo Gaibazzi e Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, l'esposizione intende proseguire l’azione di divulgazione e di approfondimento dell’opera del pittore Remo Gaibazzi (Stagno di Roccabianca (PR), 1915 – Parma, 1994) e rappresenta la conclusione di un ciclo di mostre dedicato ai vari periodi della produzione dell’artista. Qui si prende in considerazione l’ultima fase produttiva dell'artista che va dal 1979 al 1993 per permettere un approfondimento della sua ricerca: al primo piano del palazzo vengono esposte dunque opere del periodo definito della “scrittura” in cui la parola lavoro viene espressa in tutte le declinazioni di tecniche e superfici. Dalla seconda metà degli anni settanta alla morte ha enucleato il tema del lavoro (parola ripetuta ossessivamente) presentandolo in modi tali da farlo diventare occasione per sperimentare le raffinatezze infinitesimali della pittura, del colore, della struttura geometrico-compositiva, dei rapporti.
Gaibazzi aveva scelto di lavorare e vivere in una città di provincia, rifiutando di entrare nel circuito del mercato dell’arte e delle grandi gallerie nazionali (anche se era ben noto a raffinati intellettuali come A.C. Quintavalle, C. Costa, A. Spatola, Francesco Tedeschi), ma il suo lavoro aspetta ancora e merita di trovare una collocazione più adeguata nel panorama della pittura italiana del dopoguerra. Per questo la mostra prosegue al secondo piano del palazzo con la sezione, specialmente curata da F. Tedeschi, dedicata al contesto in cui Gaibazzi operava in quel periodo. Vengono presentate opere di artisti di fama internazionale (Roman Opalka, Emilio Isgrò, Alighiero Boetti, Gastone Novelli, Enrico Castellani, Dadamaino, Vincenzo Agnetti e altri ancora) a comporre un dialogo, affrontato per temi, con le opere di Gaibazzi: il segno come materia; la scrittura come variazione del tempo; ripetizione e ritmo; la scrittura e la sua negazione; il fare/il lavoro; la leggerezza del visibile; moltiplicazione, caso e necessità; l'azione, il divenire, l'essere e il tempo; il colore come scrittura; memoria e oblio. Una significativa parte delle opere di Gaibazzi e quasi tutte le opere degli artisti chiamati a illustrare i diversi aspetti delle sperimentazioni relative all’impiego della scrittura nelle arti visive provengono dalle collezioni di Intesa Sanpaolo, che ha collaborato all’iniziativa con generosa disponibilità, una disponibilità dimostrata del resto anche dagli archivi di vari artisti e da diverse gallerie private.
La mostra si pregia, infine, del catalogo a cura di Andrea Calzolari e Francesco Tedeschi edito da MUP – Parma, con testi di Andrea Calzolari, Francesco Tedeschi, Giorgio Zanchetti e con una vasta antologia della critica.
La mostra proseguirà fino al 24 luglio 2022.
Venerdì 20 maggio alle ore 11, in anteprima per la stampa, visita guidata della mostra con il curatore Andrea Piazza.
Organizzata da Associazione Remo Gaibazzi e Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, l'esposizione intende proseguire l’azione di divulgazione e di approfondimento dell’opera del pittore Remo Gaibazzi (Stagno di Roccabianca (PR), 1915 – Parma, 1994) e rappresenta la conclusione di un ciclo di mostre dedicato ai vari periodi della produzione dell’artista. Qui si prende in considerazione l’ultima fase produttiva dell'artista che va dal 1979 al 1993 per permettere un approfondimento della sua ricerca: al primo piano del palazzo vengono esposte dunque opere del periodo definito della “scrittura” in cui la parola lavoro viene espressa in tutte le declinazioni di tecniche e superfici. Dalla seconda metà degli anni settanta alla morte ha enucleato il tema del lavoro (parola ripetuta ossessivamente) presentandolo in modi tali da farlo diventare occasione per sperimentare le raffinatezze infinitesimali della pittura, del colore, della struttura geometrico-compositiva, dei rapporti.
Gaibazzi aveva scelto di lavorare e vivere in una città di provincia, rifiutando di entrare nel circuito del mercato dell’arte e delle grandi gallerie nazionali (anche se era ben noto a raffinati intellettuali come A.C. Quintavalle, C. Costa, A. Spatola, Francesco Tedeschi), ma il suo lavoro aspetta ancora e merita di trovare una collocazione più adeguata nel panorama della pittura italiana del dopoguerra. Per questo la mostra prosegue al secondo piano del palazzo con la sezione, specialmente curata da F. Tedeschi, dedicata al contesto in cui Gaibazzi operava in quel periodo. Vengono presentate opere di artisti di fama internazionale (Roman Opalka, Emilio Isgrò, Alighiero Boetti, Gastone Novelli, Enrico Castellani, Dadamaino, Vincenzo Agnetti e altri ancora) a comporre un dialogo, affrontato per temi, con le opere di Gaibazzi: il segno come materia; la scrittura come variazione del tempo; ripetizione e ritmo; la scrittura e la sua negazione; il fare/il lavoro; la leggerezza del visibile; moltiplicazione, caso e necessità; l'azione, il divenire, l'essere e il tempo; il colore come scrittura; memoria e oblio. Una significativa parte delle opere di Gaibazzi e quasi tutte le opere degli artisti chiamati a illustrare i diversi aspetti delle sperimentazioni relative all’impiego della scrittura nelle arti visive provengono dalle collezioni di Intesa Sanpaolo, che ha collaborato all’iniziativa con generosa disponibilità, una disponibilità dimostrata del resto anche dagli archivi di vari artisti e da diverse gallerie private.
La mostra si pregia, infine, del catalogo a cura di Andrea Calzolari e Francesco Tedeschi edito da MUP – Parma, con testi di Andrea Calzolari, Francesco Tedeschi, Giorgio Zanchetti e con una vasta antologia della critica.
La mostra proseguirà fino al 24 luglio 2022.
21
maggio 2022
Variazione nella ripetizione. Gaibazzi e la scrittura nelle arti visive
Dal 21 maggio al 24 luglio 2022
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEL GOVERNATORE
Parma, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Parma)
Parma, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Parma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 9 -13.00 e 15-19, sabato e domenica ore 9-19
Vernissage
21 Maggio 2022, 18
Sito web
Editore
MUP – Parma
Ufficio stampa
RP//PRESS
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Patrocini