MAURO TERSIGNI – VERSO L’ESSENZA DELLA FORMA
di Marcello Guido Lucci

“Io dipingo per avere qualcosa da guardare” sembra ripetere nel creare le sue opere astratto-concrete Mauro Tersigni – classe 1957 – un artista che tra pittura e installazioni plastiche dai primi anni ottanta manifesta la propria creatività con rigore processuale e notevole manualità. Manualità da scultore ed eccellente disegnatore che garantiscono ad ogni opera una costante cura del particolare. Tutti i suoi lavori, sia di ambito figurativo che aniconico, si distinguono per la laboriosità e la finezza dell’esecuzione. Mauro cresce in un contesto sociale particolarmente dedito all’arte visiva: la città di Avezzano degli anni settanta e ottanta sede di una prestigiosa rassegna d’arte (il memorabile Premio Avezzano) e varie iniziative private a carattere espositivo. Quindi, è a contatto con artisti di diversa provenienza con i quali scambia esperienze professionali e umane di fondamentale importanza. E, tuttavia, sente il bisogno di frequentare il corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di L’aquila; cosa che fa diligentemente (nonostante gli impegni di lavoro di altra natura), serbandone un ricordo riconoscente per il suo maestro Giuseppe Vespa. Essendo persona schiva, negli anni continua la propria vocazione artistica con riservatezza, senza ostentazioni, pur partecipando regolarmente a manifestazioni espositive selezionate. Fino a fondare in Avezzano, con l’amico e sodale Francesco Basile, il Circolo Culturale deputato all’arte visiva “Studiounoripartiamodazero”. Spazio dove, dal 2017, si tengono interessantissime mostre personali e collettive, ma anche stimolanti incontri tra artisti, critici e pubblico di appassionati. Luogo di ritrovo per il puro piacere di stare a contatto con l’arte, di seguirne in qualche modo gli sviluppi recenti, al di là di ogni fine utilitaristico. Nel portare avanti la suddetta iniziativa Tersigni si è dimostrato attento e lungimirante operatore culturale, sostenendo esposizioni di pittura, scultura, fotografia e arte digitale per le quali ha voluto e curato specifiche pubblicazioni. Alla prova dei fatti, ha dato corpo ad un’eccitante utopia collettiva; in un periodo di stasi delle attività espositive in città. Si può dire che questa realtà (una piccola e accogliente galleria, fornita anche di molti libri e riviste specializzate) fa parte delle sue creazioni artistiche iniziate, però, autonomamente e professionalmente all’inizio degli anni ottanta nella maniera più tradizionale.