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Vincenzo Morlotti – Il fascino discreto del cementificio
Grazie alla disponibilità della famiglia Colaiacovo ad aprire le porte dello
stabilimento di loro proprietà e alla collaborazione dei responsabili del
cementificio, l’artista ha avuto la possibilità di allestire le proprie opere
all’interno degli stessi ambienti che l’hanno ispirato e affascinato.
Comunicato stampa
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VINCENZO MORLOTTI
IL FASCINO DISCRETO DEL CEMENTIFICIO
1991-2010
La mostra di Vincenzo Morlotti consta di quindici quadri incentrati sul cementificio Colacem di Caravate. Sono tutti oli caratterizzati da colori espressivi, prossimi ad un naturalismo onirico, lontano dal realismo senza per questo rinunciare ad uno sguardo storico attento a documentare la struttura della fabbrica. In questo modo il colore trasognato di una veduta che sa d’incanto si fonde col desiderio di testimoniare la realtà dell’industria. Ad esempio, il primo quadro della serie, quello intitolato Notturno in cementeria (1991), raffigura il passaggio di un gregge in primo piano mentre il piano successivo è occupato dallo stabilimento all’epoca di proprietà Rusconi. È evidente come l’artista sia rimasto colpito dal fenomeno della transumanza, dal paesaggio industriale all’insegna di un’armonia notturna che vela il contrasto per incoraggiare un’armonia d’insieme. L’assenza di figure umane, in questo quadro come in quelli successivi, mostra l’interesse dell’artista per l’architettura che in quanto tale diviene mezzo per comporre e per costruire. Una veduta fedele all’architettura, alle forme che la compongono, agli elementi che diventano la cifra della Colacem, consentendone così la riconoscibilità. Questa è talvolta ostacolata dall’attenzione per dei dettagli come in Struttura industriale (1999) o da insoliti punti di vista, Struttura interna con fumaiolo (2007), tutte declinazioni pittoriche che mantengono il filo di continuità col Cementificio. A proposito delle declinazioni non vanno trascurati quei quadri dipinti con la spatola. La superficie s’increspa, si muove ed acquista matericità. Alla rapidità d’esecuzione segue una freschezza diurna, vitale per collocare qui ed ora la visione dello stabilimento. Il fascino discreto del cementificio non documenta solo l’interesse pittorico per il soggetto industriale, testimonia la realtà esistenziale del pittore, la sua relazione visiva e mnestica con la Colacem presente nel territorio e nella civiltà varesina. In questo senso va letta la scelta di allestire la mostra presso lo stabilimento di Caravate. Un evento che acquista per tutto questo un valore simbolico nel percorso umano e creativo di Vincenzo Morlotti.
Daniele Astrologo
Gemonio, 2 maggio 2010
IL FASCINO DISCRETO DEL CEMENTIFICIO
1991-2010
La mostra di Vincenzo Morlotti consta di quindici quadri incentrati sul cementificio Colacem di Caravate. Sono tutti oli caratterizzati da colori espressivi, prossimi ad un naturalismo onirico, lontano dal realismo senza per questo rinunciare ad uno sguardo storico attento a documentare la struttura della fabbrica. In questo modo il colore trasognato di una veduta che sa d’incanto si fonde col desiderio di testimoniare la realtà dell’industria. Ad esempio, il primo quadro della serie, quello intitolato Notturno in cementeria (1991), raffigura il passaggio di un gregge in primo piano mentre il piano successivo è occupato dallo stabilimento all’epoca di proprietà Rusconi. È evidente come l’artista sia rimasto colpito dal fenomeno della transumanza, dal paesaggio industriale all’insegna di un’armonia notturna che vela il contrasto per incoraggiare un’armonia d’insieme. L’assenza di figure umane, in questo quadro come in quelli successivi, mostra l’interesse dell’artista per l’architettura che in quanto tale diviene mezzo per comporre e per costruire. Una veduta fedele all’architettura, alle forme che la compongono, agli elementi che diventano la cifra della Colacem, consentendone così la riconoscibilità. Questa è talvolta ostacolata dall’attenzione per dei dettagli come in Struttura industriale (1999) o da insoliti punti di vista, Struttura interna con fumaiolo (2007), tutte declinazioni pittoriche che mantengono il filo di continuità col Cementificio. A proposito delle declinazioni non vanno trascurati quei quadri dipinti con la spatola. La superficie s’increspa, si muove ed acquista matericità. Alla rapidità d’esecuzione segue una freschezza diurna, vitale per collocare qui ed ora la visione dello stabilimento. Il fascino discreto del cementificio non documenta solo l’interesse pittorico per il soggetto industriale, testimonia la realtà esistenziale del pittore, la sua relazione visiva e mnestica con la Colacem presente nel territorio e nella civiltà varesina. In questo senso va letta la scelta di allestire la mostra presso lo stabilimento di Caravate. Un evento che acquista per tutto questo un valore simbolico nel percorso umano e creativo di Vincenzo Morlotti.
Daniele Astrologo
Gemonio, 2 maggio 2010
19
settembre 2010
Vincenzo Morlotti – Il fascino discreto del cementificio
Dal 19 settembre al 24 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
CEMENTIFICIO COLACEM SPA
Caravate, Via I Maggio, 13, (Varese)
Caravate, Via I Maggio, 13, (Varese)
Orario di apertura
Sabato: 15.30 – 19.00
Domenica: 10.00 – 12.00 e 15.30 – 19.00
Da lunedì a venerdì previo appuntamento telefonico
Vernissage
19 Settembre 2010, ore 16
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