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Virgilio Sieni – Cado
Cado. Qui si cade continuamente e inaspettatamente in altro, piombando per associazione in una articolata costruzione di scene tragicomiche.
Comunicato stampa
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“Cado” ha recentemente rappresentato l’Italia a Lille 2004 Capitale Europea della Cultura
La temperatura della propria distruzione è la temperatura della propria rigenerazione. (H.Garùm O’Ri)
Io devo avere un corpo perché vi è qualcosa di oscuro in me. (Leibniz)
Cado. Qui si cade continuamente e inaspettatamente in altro, piombando per associazione in una articolata costruzione di scene tragicomiche. Il corpo modula strutture caleidoscopiche, passando senza sosta in formati diversi, sempre composti di danza che si distilla facendosi: si tramuta un suono che risuona dentro un movimento accennato e “oliato”, i momenti forsennati mostrano un’articolazione che esce dalle regole codificate per farsi disciplina anarchica comunque fondata sulla memoria e le pratiche, si installa un alberello di natale costruendolo in 14 sezioni coreografiche, momento epifanico e cerimonia macabra, si gettano continuamente rifiuti sui corpi, lo spazio vomita di tutto ma sempre con ferrea coerenza e costruzione, si arriva a dar vita alla prima baraccopoli per danzatori in una sorta di accelerazione dalla chiara identità gestuale, casereccia e iconoclastica. Si creano baracche ma anche urbanistica: si cerca di abitare nel teatro smontando e costruendo con oggetti d’affezione, oggetti che creano volutamente un susseguirsi di nature morte. Nella materia sensibile delle quattro donne – perché loro? Perché direttamente collegate alla terra e alla pietà, perché transitano attraverso una complicità che non esige un luogo se non quello tra loro, dando senso diverso allo spazio, non più centrale anche se su palcoscenico, ma dinamicamente emozionale perché vicine al senso della Visitazione, di andare a far visita all’altro – è il corpo che rifugge l’unilateralità per aprirsi alla diversità che appare, è un corpo democraticamente politico che affiora attraverso questi ominculus pieni di figure fatte di materia e di forma, di tracce tangibili di corpi su altri corpi.
Francesco Giomi percorre musicalmente metriche che funzionano non come cesure ma per dare allo spazio e all’azione virate di senso, accentuando e diminuendo il pathos, mai accompagnando. Se per questa danza direi questo è il mio corpo, per la musica accennerei ad un luogo colmo di danza che si apre alla presenza del suono. Così Manuela Menici non veste Marina, Ramona, Erika e Mara, le dispone in un mercato di periferia di un paese indecifrabile, comunque caldo, dove un giorno vorrei andare; qui disposte le quattro donne agiscono con buon senso parafrasando Henry Bergson nel suo saggio sul significato del comico, e cioè esse si riadattano incessantemente, cambiando idea quando cambia oggetto. È una mobilità dell’intelligenza che si regola esattamente sulla mobilità delle cose.
Virgilio Sieni
Al termine dello spettacolo la Compagnia Virgilio Sieni Danza incontra il pubblico
La temperatura della propria distruzione è la temperatura della propria rigenerazione. (H.Garùm O’Ri)
Io devo avere un corpo perché vi è qualcosa di oscuro in me. (Leibniz)
Cado. Qui si cade continuamente e inaspettatamente in altro, piombando per associazione in una articolata costruzione di scene tragicomiche. Il corpo modula strutture caleidoscopiche, passando senza sosta in formati diversi, sempre composti di danza che si distilla facendosi: si tramuta un suono che risuona dentro un movimento accennato e “oliato”, i momenti forsennati mostrano un’articolazione che esce dalle regole codificate per farsi disciplina anarchica comunque fondata sulla memoria e le pratiche, si installa un alberello di natale costruendolo in 14 sezioni coreografiche, momento epifanico e cerimonia macabra, si gettano continuamente rifiuti sui corpi, lo spazio vomita di tutto ma sempre con ferrea coerenza e costruzione, si arriva a dar vita alla prima baraccopoli per danzatori in una sorta di accelerazione dalla chiara identità gestuale, casereccia e iconoclastica. Si creano baracche ma anche urbanistica: si cerca di abitare nel teatro smontando e costruendo con oggetti d’affezione, oggetti che creano volutamente un susseguirsi di nature morte. Nella materia sensibile delle quattro donne – perché loro? Perché direttamente collegate alla terra e alla pietà, perché transitano attraverso una complicità che non esige un luogo se non quello tra loro, dando senso diverso allo spazio, non più centrale anche se su palcoscenico, ma dinamicamente emozionale perché vicine al senso della Visitazione, di andare a far visita all’altro – è il corpo che rifugge l’unilateralità per aprirsi alla diversità che appare, è un corpo democraticamente politico che affiora attraverso questi ominculus pieni di figure fatte di materia e di forma, di tracce tangibili di corpi su altri corpi.
Francesco Giomi percorre musicalmente metriche che funzionano non come cesure ma per dare allo spazio e all’azione virate di senso, accentuando e diminuendo il pathos, mai accompagnando. Se per questa danza direi questo è il mio corpo, per la musica accennerei ad un luogo colmo di danza che si apre alla presenza del suono. Così Manuela Menici non veste Marina, Ramona, Erika e Mara, le dispone in un mercato di periferia di un paese indecifrabile, comunque caldo, dove un giorno vorrei andare; qui disposte le quattro donne agiscono con buon senso parafrasando Henry Bergson nel suo saggio sul significato del comico, e cioè esse si riadattano incessantemente, cambiando idea quando cambia oggetto. È una mobilità dell’intelligenza che si regola esattamente sulla mobilità delle cose.
Virgilio Sieni
Al termine dello spettacolo la Compagnia Virgilio Sieni Danza incontra il pubblico
26
novembre 2004
Virgilio Sieni – Cado
26 novembre 2004
performance - happening
Location
TEATRO DEI ROZZI
Siena, Piazza Dell'indipendenza, 15, (Siena)
Siena, Piazza Dell'indipendenza, 15, (Siena)
Orario di apertura
latea e palchi centrali euro 15,50 - R. euro 13,00 / palchi laterali euro 10,00 - R. euro 8,00 - RG euro 6,00 / loggione euro 6,00 - RG euro 5,00
R =Riduzioni over 65 e under 29 anni. - RG = riduzione speciale under 29 anni per palchi laterali e loggione.
Vernissage
26 Novembre 2004, ore 21.00