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Walker Evans – Argento e carbone
Gli effetti della “Grande Depressione” del 1929 raccontati da un fotogiornalista americano, Walker Evans, in oltre 100 fotografie riprodotte in vari media: stampe giclé, fotografie, libri, riviste e documenti
Comunicato stampa
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Settantasei anni fa, il 29 ottobre del 1929, un colossale crack coinvolge la borsa di New York mandando sul lastrico milioni di individui e dando inizio a quella che il mondo intero avrebbe ricordato come "la Grande Depressione". Le quotazioni di 50 titoli perdono quasi 40 punti nel corso di una frenetica giornata di contrattazioni e gli Stati Uniti d’America entrano in una profonda crisi che interessa tutti gli strati sociali e tutte le professioni.
Per tre anni, dal 1935 al 1937, Walker Evans (1903 – 1975), fotogiornalista americano, viaggia attraverso gli Stati del Sud e del Centro del paese raccogliendo le immagini di questa difficile situazione economica e sociale, soffermandosi su paesaggi, architetture e uomini. Una selezione dei principali lavori di questo artista e della loro trasformazione attraverso vari processi di stampa viene esposto in anteprima nazionale al Museo di Roma Palazzo Braschi, dal 5 ottobre 2005 all’8 gennaio 2006. La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sovraintendenza ai Beni Culturali, e dalla Fratelli Alinari, è curata da John T. Hill e prodotta dalla Martson Hill Edition.
Nel 1932 l'elezione del rappresentante democratico Franklin Delano Roosevelt alla Casa Bianca fa intravedere una soluzione alla grande crisi. Il nuovo Presidente lancia il New Deal, puntando all'uscita dalla depressione attraverso una maggiore stabilità dell'economia nazionale. La Farm Security Administration, agenzia governativa di sostegno ai piccoli agricoltori, incarica il fotografo Walker Evans di realizzare servizi fotografici a sostegno di questa nuova politica. E’ la stagione artistica più fertile e significativa di Evans, che segna il suo stile e la qualità delle sue immagini. Le oltre 100 fotografie, riprodotte in vari media, i libri, le riviste e i documenti esposti a Palazzo Braschi testimoniano questo lavoro di monitoraggio delle politiche e della situazione economica e sociale delle aree rurali del paese, le condizioni di vita dei contadini dopo la crisi del 1929, le loro case, i loro ambienti di lavoro e studio.
Le foto illustrano la realtà dell’epoca, ma non solo. Propongono una visione del tutto personale di Evans, una sua interpretazione ideale in cui i dettagli assumono una grande importanza. Significativa in questo senso la sezione dedicata alle immagini di vetrine, insegne e negozi – Case e cartelloni pubblicitari in Atlanta - che evidenzia il forte contrasto tra il virtuale mondo consumistico e la reale desolazione circostante. Attraverso i ritratti, con incisi nei volti i segni della Depressione, e le architetture, spoglie e deserte, leggiamo, come in un libro di John Steinbeck, la storia di quei drammatici anni e sentiamo, come nelle note del blues, la sofferenza delle persone.
Evans, nato a San Louis nel Missouri, allarga i suoi orizzonti culturali spostandosi per studiare in vari stati del paese e passando un periodo a Parigi. Nel 1927 entra in contatto con la cerchia letteraria e artistica di New York, fraternizzando con figure importanti della cultura americana di quegli anni, come John Cheever e Lincoln Kirstein.
La sua personalità di artista si affina in quegli anni anche attraverso la sperimentazione di nuove tecniche e, approfittando anche della sua esperienza nel campo dell’incisione, apporta dei ritocchi alle foto che tendono a superare i limiti posti fino a quel momento dalla camera oscura.
Le stampe fotografiche presentate in mostra, alcune delle quali realizzate sotto la supervisione dell’artista, vanno dalle emulsioni tradizionali ai sali d’argento alla fotoincisione, dalla stampa litografica e la rilevografia fino alle rielaborazioni digitali al nerofumo.
Uno stile dunque semplice ed essenziale, ma anche un lavoro innovativo ed originale che distingue questo artista nel panorama della fotografia della prima metà del Novecento.
Per tre anni, dal 1935 al 1937, Walker Evans (1903 – 1975), fotogiornalista americano, viaggia attraverso gli Stati del Sud e del Centro del paese raccogliendo le immagini di questa difficile situazione economica e sociale, soffermandosi su paesaggi, architetture e uomini. Una selezione dei principali lavori di questo artista e della loro trasformazione attraverso vari processi di stampa viene esposto in anteprima nazionale al Museo di Roma Palazzo Braschi, dal 5 ottobre 2005 all’8 gennaio 2006. La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sovraintendenza ai Beni Culturali, e dalla Fratelli Alinari, è curata da John T. Hill e prodotta dalla Martson Hill Edition.
Nel 1932 l'elezione del rappresentante democratico Franklin Delano Roosevelt alla Casa Bianca fa intravedere una soluzione alla grande crisi. Il nuovo Presidente lancia il New Deal, puntando all'uscita dalla depressione attraverso una maggiore stabilità dell'economia nazionale. La Farm Security Administration, agenzia governativa di sostegno ai piccoli agricoltori, incarica il fotografo Walker Evans di realizzare servizi fotografici a sostegno di questa nuova politica. E’ la stagione artistica più fertile e significativa di Evans, che segna il suo stile e la qualità delle sue immagini. Le oltre 100 fotografie, riprodotte in vari media, i libri, le riviste e i documenti esposti a Palazzo Braschi testimoniano questo lavoro di monitoraggio delle politiche e della situazione economica e sociale delle aree rurali del paese, le condizioni di vita dei contadini dopo la crisi del 1929, le loro case, i loro ambienti di lavoro e studio.
Le foto illustrano la realtà dell’epoca, ma non solo. Propongono una visione del tutto personale di Evans, una sua interpretazione ideale in cui i dettagli assumono una grande importanza. Significativa in questo senso la sezione dedicata alle immagini di vetrine, insegne e negozi – Case e cartelloni pubblicitari in Atlanta - che evidenzia il forte contrasto tra il virtuale mondo consumistico e la reale desolazione circostante. Attraverso i ritratti, con incisi nei volti i segni della Depressione, e le architetture, spoglie e deserte, leggiamo, come in un libro di John Steinbeck, la storia di quei drammatici anni e sentiamo, come nelle note del blues, la sofferenza delle persone.
Evans, nato a San Louis nel Missouri, allarga i suoi orizzonti culturali spostandosi per studiare in vari stati del paese e passando un periodo a Parigi. Nel 1927 entra in contatto con la cerchia letteraria e artistica di New York, fraternizzando con figure importanti della cultura americana di quegli anni, come John Cheever e Lincoln Kirstein.
La sua personalità di artista si affina in quegli anni anche attraverso la sperimentazione di nuove tecniche e, approfittando anche della sua esperienza nel campo dell’incisione, apporta dei ritocchi alle foto che tendono a superare i limiti posti fino a quel momento dalla camera oscura.
Le stampe fotografiche presentate in mostra, alcune delle quali realizzate sotto la supervisione dell’artista, vanno dalle emulsioni tradizionali ai sali d’argento alla fotoincisione, dalla stampa litografica e la rilevografia fino alle rielaborazioni digitali al nerofumo.
Uno stile dunque semplice ed essenziale, ma anche un lavoro innovativo ed originale che distingue questo artista nel panorama della fotografia della prima metà del Novecento.
04
ottobre 2005
Walker Evans – Argento e carbone
Dal 04 ottobre 2005 all'otto gennaio 2006
fotografia
Location
MUSEO DI ROMA – PALAZZO BRASCHI
Roma, PIAZZA San Pantaleo, 10, (Roma)
Roma, PIAZZA San Pantaleo, 10, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a domenica 9-19
Editore
ALINARI
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore