Ho il piacere di ospitare Gatti e Dottorini, due artisti che hanno lo stesso studio e che per la prima volta si mettono a confronto in una mostra. Legati dalla lavorazione della ceramica che comporta una manualità diretta con la materia, superando gli insegnamenti della Bauhaus in cui venivano studiati anche lavorazioni seriali per l’industria, non si lasciano trascinare nella divisione accademica dei generi pittura/scultura: le loro opere si presentano autonome. Ognuno di loro ha una ben specifica personalità. Walter Gatti è legato alla figura umana, un’immagine stilizzata, quasi un suo doppio e, come un prototipo, tale immagine viene riprodotta e ripetuta diventando l’origine di varie ricerche e situazioni. Roberto Dottorini predilige situazioni aniconiche, astratte, dove il ritmo, lo studio dei flussi, concordanze e discordanze geometriche complesse, contrasti tra colori, materiali, riflessi di luce sono alla base del suo linguaggio artistico.
Nel catalogo in Galleria sono analizzate in profondità le caratteristiche dei due artisti.