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Walter Rossignolo / Michele Montalenti
Progetto Mutante dà il benvenuto alla primavera con due fotografi torinesi molto diversi tra loro ma uniti nel comune intento di catturare attimi di realtà che elevano l’approccio alla vita a una più alta forma di pensiero
Comunicato stampa
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Progetto Mutante dà il benvenuto alla primavera con due fotografi torinesi molto diversi tra loro ma uniti nel comune intento di catturare attimi di realtà che elevano l'approccio alla vita a una più alta forma di pensiero.
Walter Rossignolo presenta due progetti che ci parlano attraverso di due esperienze distinte ma correlate, il suo stile è realistico (nel senso che fotografa squarci di realtà) e al contempo come sospeso in un sogno, in un dormiveglia fatto di immagini che si susseguono apparentemente senza un filo logico (i suoi lavori vengono presentati in dittici e trittici):
“
Sull'attesa è un’indagine su una condizione al tempo stesso intima e universale. Condizione caratterizzata da sensazioni complesse e talvolta contraddittorie come l’incertezza, la malinconia, la speranza. Questa ricerca è anche la descrizione di un presente immobile, dove passato e futuro agiscono come forze uguali e contrarie, annullandosi reciprocamente. Giovani individui appaiono come sospesi in luoghi indeterminati, che, gradualmente, sfumano nel sogno. Spazi dell’anima quindi, dove, in un tempo infinito, ognuno attende il proprio presente.
Passaggi è una ricerca spaziale ed emotiva sul silenzio, sull'oblio, sulla rarefazione dei segni e dei significati. I luoghi attraversati in questa ricerca sono spazi "metafisici", parentesi dell'anima dove il tentativo di comprendere razionalmente il mondo, di fissarlo in forme definitive, si scontra con la transitorietà e la finitudine dell'esistenza. Questi frammenti assumono allora la forma di passaggi, momenti mutevoli che sembrano negare il preciso ordine cronologico della vita, aprendosi come desolati crocevia oltre gli incerti confini della memoria. “
Mentre Michele Montalenti si è fatto folgorare dalla realtà, e per far rivivere con più facilità la sua epifania allo spettatore, ha modificato in postproduzione le sue immagini presentandoci un mondo in bianco e nero fatto di contrasti cromatici ed esistenziali:
“Satori è un’epifania della coscienza, un’istante in cui scompaiono tutte le sfumature e improvvisamente, come di fronte al bagliore di un lampo notturno, la nostra mente e il nostro cuore riescono a scorgere la sintesi dell’affermazione e della negazione. Satori è percepire dentro di sé la coesistenza dello yin e dello yang, la complementarietà inseparabile degli opposti e comprendere l’impossibilità di una visione della vita che si risolva con un manichea semplificazione di ciò che è bene in contrapposizione a ciò che è male. Solo un’esperienza estrema, totalizzante, che ci porta improvvisamente e con forza oltre i confini dell’Io può catapultarci in questa inaspettata dimensione della coscienza. L’intera esperienza personale e cosmica è proiettata in un unico istante, che porta all’annullarsi cosciente del soggetto, non derivante da una rinuncia al mondo esterno ma dalla totale partecipazione ad esso tramite l’atto puro del vivere. Elemento ispiratore del mio lavoro è la necessità di esprimere questo concetto attraverso la ricerca di uno stile estremo, che non prende in considerazione i mezzitoni e le sfumature, ma che vive solamente dei bianchi e dei neri, due poli complementari, che esistono solo grazie alla interessenza con il proprio opposto.”
Walter Rossignolo presenta due progetti che ci parlano attraverso di due esperienze distinte ma correlate, il suo stile è realistico (nel senso che fotografa squarci di realtà) e al contempo come sospeso in un sogno, in un dormiveglia fatto di immagini che si susseguono apparentemente senza un filo logico (i suoi lavori vengono presentati in dittici e trittici):
“
Sull'attesa è un’indagine su una condizione al tempo stesso intima e universale. Condizione caratterizzata da sensazioni complesse e talvolta contraddittorie come l’incertezza, la malinconia, la speranza. Questa ricerca è anche la descrizione di un presente immobile, dove passato e futuro agiscono come forze uguali e contrarie, annullandosi reciprocamente. Giovani individui appaiono come sospesi in luoghi indeterminati, che, gradualmente, sfumano nel sogno. Spazi dell’anima quindi, dove, in un tempo infinito, ognuno attende il proprio presente.
Passaggi è una ricerca spaziale ed emotiva sul silenzio, sull'oblio, sulla rarefazione dei segni e dei significati. I luoghi attraversati in questa ricerca sono spazi "metafisici", parentesi dell'anima dove il tentativo di comprendere razionalmente il mondo, di fissarlo in forme definitive, si scontra con la transitorietà e la finitudine dell'esistenza. Questi frammenti assumono allora la forma di passaggi, momenti mutevoli che sembrano negare il preciso ordine cronologico della vita, aprendosi come desolati crocevia oltre gli incerti confini della memoria. “
Mentre Michele Montalenti si è fatto folgorare dalla realtà, e per far rivivere con più facilità la sua epifania allo spettatore, ha modificato in postproduzione le sue immagini presentandoci un mondo in bianco e nero fatto di contrasti cromatici ed esistenziali:
“Satori è un’epifania della coscienza, un’istante in cui scompaiono tutte le sfumature e improvvisamente, come di fronte al bagliore di un lampo notturno, la nostra mente e il nostro cuore riescono a scorgere la sintesi dell’affermazione e della negazione. Satori è percepire dentro di sé la coesistenza dello yin e dello yang, la complementarietà inseparabile degli opposti e comprendere l’impossibilità di una visione della vita che si risolva con un manichea semplificazione di ciò che è bene in contrapposizione a ciò che è male. Solo un’esperienza estrema, totalizzante, che ci porta improvvisamente e con forza oltre i confini dell’Io può catapultarci in questa inaspettata dimensione della coscienza. L’intera esperienza personale e cosmica è proiettata in un unico istante, che porta all’annullarsi cosciente del soggetto, non derivante da una rinuncia al mondo esterno ma dalla totale partecipazione ad esso tramite l’atto puro del vivere. Elemento ispiratore del mio lavoro è la necessità di esprimere questo concetto attraverso la ricerca di uno stile estremo, che non prende in considerazione i mezzitoni e le sfumature, ma che vive solamente dei bianchi e dei neri, due poli complementari, che esistono solo grazie alla interessenza con il proprio opposto.”
31
marzo 2009
Walter Rossignolo / Michele Montalenti
Dal 31 marzo al 02 aprile 2009
fotografia
Location
DOCTOR SAX
Torino, Via Murazzi Del Po, (Torino)
Torino, Via Murazzi Del Po, (Torino)
Orario di apertura
Martedì 31: 18-22, mercoledì 1 aprile: 18-20, giovedì 2 aprile: 18-20
Vernissage
31 Marzo 2009, ore 18
Autore