Wolfgang Stempfle è un artista solitario che lavora lontano dallo spettacolo e dalle speculazioni del mercato - borsa dell'arte contemporanea; ma la sua solitudine è di quelle che mettono in comunione con il mondo e che permettono di parlarne, è la condizione necessaria per imparare a sentire quante voci può avere il silenzio.
In questi tempi inquieti e confusi, Stempfle cerca la sua pietra filosofale nell’Alchimia che trasforma Materia (pietre, metalli, pigmenti...) in forme tangibili e visibili, in pensieri e sentimenti che concernono il mistero dell’essere.
Egli cerca un equilibrio nella misura del mezzo che unisce, idealmente, materia e intenzione senza far prevalere ne’ l'una ne’ l'altra e trova compimento nel dialogo tra godimento ed intelletto.
Dopo la sua formazione all'Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, l'artista si concede un soggiorno-studio nelle campagne senesi. Qui conosce sua moglie, motivo per stabilirsi definitivamente in Italia.
Da anni vive e lavora in Puglia.
Le opere in mostra nella galleria Il Chiodo di Sermoneta si suddividono in tre sezioni: nella prima sono esposti acquerelli raffiguranti paesaggi, attimi sfuggenti, colti e poi interiorizzati in vari luoghi della penisola italiana nel corso di vari viaggi.
In questo contesto sono inclusi anche quattro rilievi in marmo: i Viaggiatori Vaganti.
La seconda sezione propone una serie di statue disposte in modo quasi scenografico. Sono immaginari messaggeri, personaggi che perseguono idealmente sapienza e saggezza in contrapposizione all'uomo che invece vive ignorando e passivamente subisce la sua sorte.
La terza sezione, infine, è dedicata all'arte nera dell'incisione. Un percorso che include vari temi: dall'attenzione a un fiore o a un insetto fino alla danza Butoh e al fenomeno della Taranta, o alla drammatica rappresentazione di un esodo di massa.

La mostra aprirà sabato 18 dicembre; alle 18,30 ci sarà l’incontro con
l’artista e a seguire l’intervento musicale di Paul Greenberg al sax.
Illuminazione artistica dello studio maRAMEo.
Fino a domenica 23 gennaio 2011.

a cura di claudio muolo.