Secondo incontro nell’ambito della mostra “2010miniartextilcomo Un giorno di felicità”, la conferenza
dell’artista giapponese Yosuke Taki è stata organizzata grazie alla collaborazione tra l’Associazione
Culturale Arte & Arte e l’Ordine degli Architetti PPC di Como.
Il progetto nasce attorno ad un concetto di contaminazioni tra le arti, una ricerca di sinergie tra espressioni
creative diverse che si incontrano e si completano reciprocamente. Miniartextil, in vent’anni di lavoro, ha
via via sviluppato questa multidisciplinarietà attraverso la presentazione di installazioni, video, performance
etc di artisti internazionali, e organizzando eventi collaterali che integrano poesia, teatro, musica, moda,
design e architettura. L’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Como ha voluto
confermare questo approccio e nel collaborare con la manifestazione ha proposto un incontro con Yosuke
Taki, un artista che opera in un’assoluta trasversalità delle arti e che recentemente ha portato dei
contributi nel dibattito sull’architettura.
Nello spazio espositivo che ospita installazioni site specific, video e la rassegna dei minitessili, e
nell’ambito del tema “Un giorno di felicità” Yosuke Taki ci parlerà di un progetto intitolato “Gentili coltivatori
della vita – alla ricerca del nuovo paradigma” un argomento descritto in una serie di articoli sulla rivista
giapponese di design e architettura AXIS e nel quale l’artista coinvolge/intervista persone impegnate in
diversi ambiti, come pedagogia, architettura, agricoltura, finanza, politica ambiente, medicina, teatro,
poesia, in una riflessione pratica di carattere che si può definire “ecologico”. Il progetto prevede
realizzazioni che tengano conto dell’ambiente naturale, di quello sociale e spirituale dei singoli individui.
Yosuke Taki regista di teatro, artista e scrittore è nato a Tokyo nel 1962 e oggi vive a Roma. Fin dagli
studi rivela un profondo interesse per la cultura europea. Dopo la laurea in Letteratura Francese presso
l’Università di Waseda a Tokyo, si specializza in teatro, scrive saggi e lavora come aiuto-regista. Nel 1988
si trasferisce in Italia, dove diventa ideatore e costruttore di maschere per spettacoli teatrali. Le esperienze
creative dell’artista si sviluppano poi anche nelle performance, nelle installazioni, nella videoart e nella
fotografia con mostre personali e collettive. Nel 1997 a Milano fonda il Teatro dell’Arcipelago, dove
presenta una serie di spettacoli teatrali tratti da Samuel Beckett, Eugène Ionesco e Heiner Müller. Nel
2007 la sua attenzione nei confronti dei diversi ambiti della creatività lo porta a scrivere in Giappone un
libro-omaggio su un grande progettista italiano intitolato “Achille Castiglioni – design come ricerca della
libertà” .