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Young Ladies. Old Chaps. And Some Thai Friends
Galleria SpazioA inaugura la prima mostra della stagione con un progetto curato da Pier Luigi Tazzi.
Comunicato stampa
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YOUNG LADIES, OLD CHAPS, AND SOME THAI FRIENDS è un haiku, una short story, un racconto, per immagini e oggetti, che sono opere d’arte, in forma di mostra, nello spazio di una galleria d’arte in una città della provincia italiana. La mostra, che ne risulta, a partire dalla zona decentrata, in cui ha luogo, guarda il mondo e la sua inesausta ricchezza, una ricchezza che è fatta di molteplicità e di differenze. Lo fa collazionando una serie di sguardi, lo sguardo di ciascuno degli artisti partecipanti, artisti che appartengono a diverse generazioni e a diverse culture, che hanno avuto storie
differenti, personali e professionali, ciascuno che parla per se stesso e, nel medesimo tempo, riflette, come in uno specchio opaco, la propria rispettiva origine e la sua storia, così come la flagranza di essere, ora, quel che è: il tutto visto da lontano, per quelli che dal proprio territorio di origine si sono allontanati, e da vicino, per quelli che hanno
mantenuto con la propria origine un costante rapporto. Si tratta di sguardi che vengono dal margine, che non godono della centralità di un punto di vista privilegiato secondo i modelli della cultura dominante: lo sguardo femminile (Bethan Huws – nata nel 1961 a Bangor nel Galles, vive fra Parigi e Berlino; Noguchi Rika – nata nel 1971 a Saitama in Giappone, vive a Berlino; Merve Berkman - nata nel 1977 a Istanbul dove attualmente viwve); quello di artisti che provengono da culture, appunto, marginali e minoritarie fino a quando la cultura e le pratiche dell’arte attuale non sono esplose a livello planetario cancellando confini e abbattendo steccati, e che, avendo pur subito l’influenza del Grande Mondo, di quell’Occidente ormai in declino, guardano ora ad esso e alle sue passate deformità e contraddizioni, con pacificata malinconia, e ne danno testimonianza attraverso la loro opera (Boris Mikhailov – nato nel 1938 a Kharkov, quando era ancora Unione Sovietica, divide il suo tempo fra la sua città natale, oggi in Ucraina, e Berlino; Tsai Ming Liang – nato nel 1957 a Kuching in Malesia, ha vissuto gran parte della sua vita a Taiwan, dove ancora continua a risiedere, pur passando recentemente lunghi periodi in Francia e nella sua Malesia di origine); quello, fresco, inedito, come appena nascente, di individui, che hanno trovato nell’arte il mezzo per aderire a un mondo, in cui non sarebbero stati nemmeno previsti, per la loro origine e la loro storia, ma che essi ora hanno fatto loro, con fatica e con felice entusiasmo (Pattara Chanruechachai – nato nel 1971 a Bangkok, si divide fra una piccola città nel nord della Bretagna e Bangkok; Jirayu Rengjaras – nato nella prima metà degli anni Ottanta nella provincia isan di Kalasin nel nord-est della Tailandia, attualmente vive tra questa e Hong Kong).
La mostra si compone di vetrine, disegni, ready made (tutte opere della Huws), di fotografie realizzate in varie tecniche (Mikhailov, Noguchi, Chanruechachai, Berkman), di una film installation (Tsai) e di accoppiamenti fra pittura, eseguita dall’artista, e fotografie, fatte da altri (Rengjaras).
(PLT)
differenti, personali e professionali, ciascuno che parla per se stesso e, nel medesimo tempo, riflette, come in uno specchio opaco, la propria rispettiva origine e la sua storia, così come la flagranza di essere, ora, quel che è: il tutto visto da lontano, per quelli che dal proprio territorio di origine si sono allontanati, e da vicino, per quelli che hanno
mantenuto con la propria origine un costante rapporto. Si tratta di sguardi che vengono dal margine, che non godono della centralità di un punto di vista privilegiato secondo i modelli della cultura dominante: lo sguardo femminile (Bethan Huws – nata nel 1961 a Bangor nel Galles, vive fra Parigi e Berlino; Noguchi Rika – nata nel 1971 a Saitama in Giappone, vive a Berlino; Merve Berkman - nata nel 1977 a Istanbul dove attualmente viwve); quello di artisti che provengono da culture, appunto, marginali e minoritarie fino a quando la cultura e le pratiche dell’arte attuale non sono esplose a livello planetario cancellando confini e abbattendo steccati, e che, avendo pur subito l’influenza del Grande Mondo, di quell’Occidente ormai in declino, guardano ora ad esso e alle sue passate deformità e contraddizioni, con pacificata malinconia, e ne danno testimonianza attraverso la loro opera (Boris Mikhailov – nato nel 1938 a Kharkov, quando era ancora Unione Sovietica, divide il suo tempo fra la sua città natale, oggi in Ucraina, e Berlino; Tsai Ming Liang – nato nel 1957 a Kuching in Malesia, ha vissuto gran parte della sua vita a Taiwan, dove ancora continua a risiedere, pur passando recentemente lunghi periodi in Francia e nella sua Malesia di origine); quello, fresco, inedito, come appena nascente, di individui, che hanno trovato nell’arte il mezzo per aderire a un mondo, in cui non sarebbero stati nemmeno previsti, per la loro origine e la loro storia, ma che essi ora hanno fatto loro, con fatica e con felice entusiasmo (Pattara Chanruechachai – nato nel 1971 a Bangkok, si divide fra una piccola città nel nord della Bretagna e Bangkok; Jirayu Rengjaras – nato nella prima metà degli anni Ottanta nella provincia isan di Kalasin nel nord-est della Tailandia, attualmente vive tra questa e Hong Kong).
La mostra si compone di vetrine, disegni, ready made (tutte opere della Huws), di fotografie realizzate in varie tecniche (Mikhailov, Noguchi, Chanruechachai, Berkman), di una film installation (Tsai) e di accoppiamenti fra pittura, eseguita dall’artista, e fotografie, fatte da altri (Rengjaras).
(PLT)
26
settembre 2009
Young Ladies. Old Chaps. And Some Thai Friends
Dal 26 settembre al 21 novembre 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIOA GALLERY
Pistoia, Via Amati, 13, (Pistoia)
Pistoia, Via Amati, 13, (Pistoia)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15.30 – 19.30
Vernissage
26 Settembre 2009, ore 16.00
Autore
Curatore