Le opere raccontano una storia legata a una casa, una vecchia casa nel cuore di Tehran, una casa caratteristica nella sua architettura, fatta di mattoni, accogliente e piena di luce del sole, vissuta e viva.
Ma tutto questo non ha nessun significato per la grande metropoli di Tehran; la città divora con crudeltà tutto ciò che appartiene al passato, per fare spazio a nuovi anonimi palazzi e a infinite costruzioni.
Giorno dopo giorno case e vecchi quartieri della città sono condannati a sparire, insieme a loro scompare la memoria di generazioni che rimangono sempre più sradicate dalla casa/madre.
Ogni Light Box accende un frammento di memoria sbiadita e illumina la storia di una perdita.

Perdere il legame con la propria casa crea uno smarrimento, un vuoto dentro, il forte bisogno di un sostegno.
Le montagne, le immobili montagne di Tehran, sono la ricerca di questa sicurezza.
Un nuovo punto d’appoggio è talvolta offerto dalla natura, che con la sua presenza e stabilità restituisce il senso di appartenenza perduto.
Uno sguardo all’indietro per riappropriarsi della propria esistenza.