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Un grande altare per il culto dei Lari, una coppia di serpenti, un pavone, uccellini, un pozzo, una vasca colorata, fiere che lottano con un cinghiale nero e il ritratto di un uomo-cane. Ecco l’ultima sorpresa di Pompei, la “casa del giardino incantato”, riemersa integra dopo duemila anni. La stanza, adibita al culto, fa parte di un ambiente di una domus già in parte scavata agli inizi del Novecento, con accesso dal vicolo di Lucrezio Frontone. Al centro di una delle pareti dipinte si trova l’edicola sacra con le figure dei Lari, i protettori della casa. «Questi straordinari ritrovamenti che continuano a regalare grandi emozioni, rientrano nel più vasto intervento di manutenzione, quello della messa in sicurezza dei fronti di scavo – ha dichiarato il Direttore Generale Massimo Osanna – che sta interessando i circa 3 km di fronti che delimitano l’ area non scavata di Pompei. Un intervento fondamentale in una delle aree più a rischio del sito, mai prima trattata complessivamente e che oggi grazie all’operazione di riprofilamento dei fronti, che ha lo scopo di ridurre la pressione del terreno sulle aree già scavate, ci sta anche consentendo di portare alla luce ambienti intatti con splendide decorazioni».