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Sarebbe surreale pensare di passare davanti alla Tate Britain e di imbattersi in due “lumache leopardo” illuminate? Non più da quando Monster Chetwynd, pseudonimo dell’artista inglese Alalia Chetwynd, le ha realizzate. Le due lumache scultoree sono accompagnate da luci a Led blu e bianche che percorrono l’intera facciata dell’edificio. Basandosi su uno dei documentari di David Attenborough, l’artista, da sempre considerata anarchica, si è servita dell’accoppiamento tra le grandi limacce grigie, più comunemente chiamate lumache leopardo. Essendo ermafrodite incomplete, le lumache devono unirsi tra di loro e, per farlo, si appendono a testa in giù e si attorcigliano l’una all’altra. La particolarità di questo legame è nel colore azzurro fluorescente dei loro organi riproduttivi. Un inno alla rinascita, che non è per forza legato al cristianesimo, ma che celebra la vita in tutta la sua intensità. Inoltre, la luminosità tipica di queste lumache, porta in superficie una seconda, ma non per questo meno importante, intenzione dell’artista, ovvero la sua attenzione verso un futuro prospero delle energie alternative e della bioluminescenza. E sebbene il suo primo pensiero, al momento dell’incarico, fosse quello di usare le alghe “bioluminescenti”, pensare di ricoprire la Tate con quest’ultime non sarebbe stata una gran trovata. Meglio vedere due grandi lumache leopardate ed illuminate! (Adele Menna)