-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Si apre la fiera ARCOmadrid 2025 e mette al centro il tema caldo dell’Amazzonia
Fiere e manifestazioni
di redazione
Dal 5 al 9 marzo Madrid torna ad essere l’epicentro dell’arte contemporanea con ARCOmadrid 2025 , che celebrerà la sua 44ª edizione nei padiglioni dell’IFEMA. Con la partecipazione di 214 gallerie da 36 Paesi, la fiera di quest’anno punta sulla sperimentazione, sulla diversità di voci e sull’esplorazione di nuove narrazioni.
Wametisé : ripensare il futuro partendo dall’Amazzonia
In questo senso, uno degli assi principali di questa edizione è la sezione curata Wametisé: Idee per un Amazofuturismo, una proposta che affronta l’urgenza di riconoscere «foreste, fiumi e territori naturali come soggetti di diritti», in risposta allo sfruttamento eccessivo delle loro risorse. Secondo i curatori, la mostra mira a generare «un cambiamento di coscienza riguardo all’attuale crisi ambientale ed esplorare nuove forme di sostenibilità da una prospettiva critica dell’Antropocene».
Curata da Denilson Baniwa e María Wills in collaborazione con l’Institute for Postnatural Studies di Madrid, il collettivo responsabile della progettazione dell’architettura della sezione, nonché della pubblicazione e del forum di discussione associati, Wametisé propone una riflessione sull’intersezione tra corpi umani, vegetali e metafisici, articolando nuove forme di esistenza ibrida. La sezione si propone di riunire pratiche artistiche che esplorano l’ecologia, la spiritualità e la memoria dell’Amazzonia da una prospettiva decoloniale e futuristica.

Tra i 23 artisti selezionati figurano figure come Carlos Jacanamijoy , la cui opera collega la tradizione pittorica indigena con la modernità e che, in questa occasione, esporrà nuove opere con la galleria Almine Rech, che torna alla fiera dopo più di due decenni. Degni di nota sono anche Naine Terena e il Mahku Collective , rappresentati da Carmo Johnson Projects, che affrontano il rapporto tra attivismo e arte visiva nel contesto amazzonico.
Le gallerie italiane presenti in fiera
Notevole anche la partecipazione italiana per ARCOmadrid, recatasi nella capitale madrilena con nuove proposte e progetti curati. Nello specifico le gallerie nostrane presenti sono 193 Gallery, Gilda Lavia, Francesca Minini, Massimo Minini, Monitor, Pinksummer, P420, Prometeo Gallery di Ida Pisani, Martina Simeti e Studio Trisorio.

Adelaide Cioni, dopo il progetto speciale al Padiglione de L’Esprit Nouveau durante l’ultima edizione di Arte Fiera a Bologna, è protagonista dello stand di P420 con la serie Ab ovo*, una raccolta di lavori tessili con motivi arcaici ispirati a opere di collezioni greche, egizie, etrusche e mediorientali. Gilda Lavia porta in fiera il lavoro dell’artista slovacca Petra Feriancova che si concentra sui temi della memoria e dell’alienazione tramite archivi di famiglia, repertori di generi storici e simboli. Solo show anche per 193 gallery, con Joana Choumali, artista ivoriana che concentra la sua pratica su ritratti concettuali, mixed media, ricamo su fotografia e fotografia documentaristica. Le gallerie Massimo Minini e Francesca Minini si presentano assieme in fiera con una collettiva che raccoglie Jacopo Benassi, Matthias Bitzer, Armin Boehm, Sol Calero, Elena Damiani, Roberto De Pinto, Flavio Favelli, Peter Halley, Sheila Hicks, Landon Metz, Jonathan Monk, Giulio Paolini e Paul P.
Nello stand di Vistamare le opere di Ettore Spalletti convivono con le installazioni di Rosa Barba, Claudia Comte e Maria Loboda. Monitor presenta un solo show dell’artista portoghese Maja Escher, mentre Pinksummer porta un dialogo tra Peter Fend e Tomas Saraceno. Presente Prometeo Gallery di Ida Pisani con una selezione dalla sua scuderia: esposte le opere di Binta Diaw, Zehra Doğan, Regina José Galindo, Sandra Gamarra, Edson Luli, Matteo Mauro e Santiago Sierra. Numerosi anche gli artisti rappresentati da Studio Trisorio, che porta ad ARCOmadrid lavori di Francesco Arena, Louise Bourgeois, Fabrizio Corneli, Jenny Holzer, Rebecca Horn, Christiane Lohr e Umberto Manzo.
Martina Simeti, alla sua prima partecipazione alla fiera madrilena, porta una selezione di tele recenti di Paolo Chiasera all’interno di un ambiente progettato dall’artista argentino Alek O. composto da un insieme di zerbini che ricopre l’intera superficie del pavimento (Flatland). Sono esposte una serie di sue sculture luminose (Ehi Siri, Lumos) e opere tridimensionali realizzate con lo zucchero (Il giorno della fine non ti servirà l’inglese).

Dialogo sull’Amazzonia ad ARCOmadrid
Per la prima volta ad ARCOmadrid, la galleria Manaus Amazônia presenta artisti emergenti come Dhiani Pa’saro, Duhigó e Paulo Desana, le cui opere rivendicano la memoria visiva dei popoli indigeni e le loro sfide ambientali. Altri nomi importanti di questa edizione includono Claudia Andujar, riconosciuta per il suo vasto lavoro documentaristico sulla vita e la resistenza del popolo Yanomami; Carlos Motta, con un’opera che mette in discussione i discorsi colonialisti; e Chonon Bensho e Brus Rubio, che espongono rispettivamente con le gallerie Livia Benavides e Mapa Teatro.
Il programma Wametisé va oltre la semplice esposizione delle opere, per trasformarsi in un ambizioso Forum per il dialogo, con la partecipazione di personalità come Suely Rolnik, José Roca, Synnove Urgilez e Susana Mejía, tra gli altri. Questo spazio si propone di ripensare l’identità amazzonica nel contesto globale e di promuovere la collaborazione tra creatori, teorici e attivisti.
Apertura: l’impegno verso l’avanguardia emergente
Come ogni anno, la sezione Opening. New Galleries torna a puntare i riflettori sul futuro della frequentazione delle gallerie a livello internazionale, presentando alcune delle proposte più interessanti dell’intero programma. Curata da Cristina Anglada e Anissa Touati , la sezione comprende 18 gallerie provenienti da 13 paesi con una storia alle spalle inferiore ai sette anni.
In questa edizione, ARCOmadrid presenta una selezione diversificata di progetti incentrati sull’innovazione concettuale e sulla sperimentazione formale. Artbeat (Georgia), Blue Velvet (Norvegia), Eins Gallery (Argentina), Fermay (Spagna) e Remota (Cile) rinnovano la loro partecipazione a Opening, dopo aver lasciato il segno nelle edizioni precedenti. A loro si aggiungono new entry come Callirrhoë (Grecia), El Chico (Spagna), Brigitte Mulholland (USA) e Reservoir (Belgio) , che si presentano per la prima volta in fiera con proposte fresche e audaci.

Nuovi artisti nella sezione Opening
Tra gli artisti più attesi di Opening c’è Bárbara Sánchez Kane, presentata dalla galleria Kurimanzutto, con un’opera che confonde i confini tra moda, performance e scultura. Da menzionare anche Dan Lie, rappresentato da Barbara Wien, la cui produzione si inserisce in un’estetica che attraversa il digitale e l’organico. Chaveli Sifre (Embassy), Mariela Scafati (Floating Island) e Jota Mombaça (Martins & Montero) completano una formazione che promette un’edizione vivace.
La sezione Opening propone anche un programma di incontri e attività pensate per incoraggiare i giovani collezionisti. First Collectors della Fundación Banco Santander prosegue il suo lavoro di consulenza all’acquisto di opere d’arte, orientando i nuovi acquirenti nel processo di acquisizione delle opere. Il programma Young Collectors invita oltre 50 collezionisti emergenti a esplorare le tendenze dell’arte contemporanea.
Madrid, epicentro dell’arte internazionale
Con un marcato carattere internazionale e un’offerta artistica diversificata e innovativa, ARCOmadrid 2025 si presenta come un appuntamento di rilievo per galleristi, artisti, collezionisti e amanti dell’arte contemporanea. La fiera non solo mette in luce le ultime tendenze, ma apre anche un dibattito sul futuro dell’arte in un mondo in continua trasformazione.
Ecco l’ elenco delle gallerie partecipanti e il programma completo di questa edizione.
Potete trovare l’articolo originale sul sito exibart.es