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Art week Torino: gli artisti che ci hanno colpito di più a The Others
Arte contemporanea
La settimana dell’arte torinese è un’occasione per immergersi a 360 gradi nella produzione contemporanea di artisti nazionali e internazionali, emergenti e affermati. The Others, giunta alla sua XII edizione, è una delle tappe fondamentali di questi giorni travolgenti. La fiera, ospitata nella sede nel Padiglione 3 di Torino Esposizioni dal 2 al 5 novembre 2023, presenta oltre 70 espositori provenienti da Perù, Spagna, Lituania, Cina, Austria, Germania, Finlandia, Repubblica Ceca, Argentina, Francia, Svizzera, con una forte presenza di gallerie dalla Slovacchia, oltre che da tutta Italia.
The Others Art Fair, fondata da Roberto Casiraghi con Paola Rampini nel 2011, ha lo scopo di valorizzare le più piccole realtà emergenti, ponendo particolare attenzione agli “ altri” su cui la scommessa diventa più audace ed elettrizzante, la cui produzione sa essere anticonvenzionale e provocatoria. La rassegna si avvale del board curatoriale internazionale formato da Daniela Grabosch e Lydia Pribisovà, coordinato da Lorenzo Bruni.
«The Others è una fiera internazionale, che da Torino guarda al mondo e che si spinge quest’anno fino ai confini dell’Universo ma, allo stesso tempo, non dimentica le sue origini, il luogo in cui si trova – afferma Roberto Casiraghi – perché è fondamentale mantenere sempre un contatto vivo e diretto anche con le realtà creative più giovani della città».
La corrente edizione, intitolata Gallerie come pianeti trasforma la fiera in una galassia in cui ogni realtà coinvolta rappresenta un corpo celeste indipendente, offrendo ai visitatori un viaggio cosmico nell’arte contemporanea. La fiera accoglie i progetti espositivi di artisti under 40 e di artisti over 40 in dialogo con artisti più giovani, per favorire la comunicazione con le nuove generazioni, confermando la propria identità di rassegna sperimentale.
I diversi progetti dell’edizione 2023 manifestano un senso di inadeguatezza e disagio nei confronti del nostro tempo e di conseguenza il bisogno di ritrovare un legame con le tradizioni del passato e con il territorio di appartenenza. Bloc Art Perù espone i lavori di sole artiste donne peruviane che coinvolgono la natura e la spiritualità del loro paese. Claudia Caffarena omaggia con una scultura la sacerdotessa precolombiana del cacao, Luciana Espinar dipinge la prosperità dell’Amazzonia tra minerali preziosi e biodiversità e Veronica Penagos Gallart crea composizioni che elogiano la fluidità sensuale dei corpi in relazione con l’elemento marino.
Laura Mega (Italia, 1973), rappresentata dalla KOU Gallery, interviene su materiali tessili appartenenti agli antichi corredi delle donne italiane, indagando sulla condizione femminile di moglie e madre, tra la tradizione e la contemporaneità. Con la Galeria Polysémie, è possibile esplorare il pianeta dell’art brut e dell’outsider art con le opere di Evelyne Postic (Francia, 1951) che riscrive in maniera irregolare la geografia avvalendosi delle linee prestampate dei confini spaziali delle vecchie mappe, creando nuove immagini che danno vita a mostri colorati dall’aspetto inquietante. Le opere esprimono un forte desiderio di rinascita e cambiamento.
Oksasenkatu 11 è uno dei tre spazi vincitori della open call di The Others rivolta ai giovani curatori internazionali. La ricerca e la pratica curatoriale dello spazio finlandese si coniugano con l’eclettica produzione dei giovani artisti coinvolti. La curatrice Julia Fidder offre diverse interpretazioni del lutto attraverso la “catarsi arcobaleno” dell’artista Juliana Irene Smith (USA, 1977) e l’altare commemorativo di smeraldo di Sara Blosseville (Francia, 1994).
La galleria VUNU lascia fuggire dalla realtà i visitatori con i quadri ad olio di Kanrec Sakul (Slovacchia, 1989), materiche rappresentazioni surreali dai colori accesi di architetture immaginarie e personaggi ibridi appartenenti a mondi estranei costruiti dall’immaginazione.
La Die Mauer, con sede a Prato, ha scelto Giacomo Bonciolin (Italia, 1955) e le sue sculture sonore sperimentali di musica noise d’avanguardia create con circuiti elettrici. Non mancano spazi affermati torinesi come la GRAG Gallery con i giovani artisti Federico Caputo (Italia, 1995), Lorenzo Gnata (Italia, 1997) e Lucia Kralikova (Repubblica Ceca, 1998).
The Others ospita ogni giorno delle performance artistiche differenti. The Woman Art Gallery di Berna presenta A Rh+ dell’artista Sara Lisanti, una riflessione sulla memoria che termina con una “dedica/dichiarazione” scritta con il sangue. Figurazione animistica di Viktor Fuček della Flat Gallery è un dialogo performativo con una pittura consapevole; mentre Giordano Boetti Editions crea un ponte di connessione con lo spazio espositivo attraverso “l’iperconnessione” dei corpi del duo L.U.P.A con i dispositivi tecnologici. Inoltre vi è la partecipazione dall’Academy of Fine Arts and Design di Bratislava. Durante la prima giornata di apertura un gruppo di studentesse dell’accademia guidate dall’artista Maja Stefancikova (Slovacchia, 1978) ha richiamato l’attenzione dei visitatori, salendo in piedi su sedie e tavoli, recitando a ritmo cadenzato numeri a tre zeri ad alta voce, come se si trattasse di un’asta improvvisata.
Durante i giorni della fiera verranno assegnati sette differenti premi nazionali e internazionali e sarà attivo un ricco programma pubblico di incontri curati da Elisabetta Roncati.