10 settembre 2020

Nicola Ricciardi è il nuovo direttore artistico di miart

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Dal prossimo ottobre sarà il direttore uscente delle OGR di Torino ad assumere l'incarico della fiera d'arte contemporanea di Milano, in questi giorni online

È Nicola Ricciardi il nuovo Direttore Artistico di miart per il triennio 2021-2023.

Ricciardi – curatore e critico d’arte contemporanea dalla formazione internazionale, classe 1985, Direttore Artistico uscente delle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino – succede ad Alessandro Rabottini, che lascia miart dopo quattro anni di lavoro alla guida della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano.

La scelta di Fiera Milano è andata in una direzione di continuità rispetto al percorso tracciato dal team di miart dal 2013 a oggi, prima con la direzione artistica d Vincenzo de Bellis (2013 – 2016) e poi con quella di Alessandro Rabottini (2017 – 2020). L’uscita di Rabottini dal vertice della fiera di Milano, dopo l’edizione 2020, era in realtà nell’aria da diversi mesi, ma come ben sappiamo i tempi per formalizzare e comunicare il nuovo incarico sono stati più che complessi, anche per i vari cambiamenti che vi sono stati a tutti i livelli dirigenziali dell’istituzione milanese e che vi avevamo raccontato un paio di mesi fa.

“Accetto con entusiasmo questa nuova sfida – commenta Nicola Ricciardi con l’ambizione di poter contribuire nel corso dei prossimi tre anni a consolidare miart come punto di riferimento per le gallerie, gli artisti e i collezionisti italiani e internazionali. Se da un lato sarà mia cura garantire solidità e continuità rispetto al percorso tracciato prima di me, con intelligenza e lungimiranza, da Vincenzo de Bellis e Alessandro Rabottini, dall’altro mi dedicherò affinché il perimetro di miart aderisca ai confini di un mondo inevitabilmente cambiato, mantenendo dunque uno sguardo dritto e aperto al futuro. Sono onorato e grato a Fiera Milano per l’opportunità e la fiducia riposta nei miei confronti, e sarò sempre riconoscente e in debito con OGR Torino per avermi formato umanamente e professionalmente nel corso degli ultimi quattro anni. Desidero in particolare ringraziare la dirigenza, i colleghi e i molti compagni di viaggio che dal 2016 a oggi hanno reso possibile, con passione e dedizione, il sogno condiviso di costruire dal nulla un’istituzione culturale che oggi è riconosciuta e apprezzata a livello internazionale.”

Sono molte le persone e le istituzioni che desidero ringraziare – sottolinea Alessandro Rabottini per la splendida opportunità umana e professionale che mi è stata offerta in questi quattro anni, a partire da Fiera Milano e dall’intero team di miart, la cui competenza, creatività e amicizia sono state un nutrimento costante. Desidero inoltre esprimere la mia riconoscenza a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto e che hanno contribuito ad espandere lo statuto internazionale della fiera dell’arte di Milano e della città stessa: le gallerie, gli artisti, i collezionisti, i partner e gli sponsor, i membri dei Comitati di Selezione e dell’Honorary Board, i curatori delle sezioni ospiti, i giurati dei premi e i relatori dei talk. Ringrazio tutti per l’entusiasmo e la qualità che, negli anni, hanno riposto in miart. Sono onorato di aver dato il mio contributo a Milano e al suo paesaggio culturale, e per questo vorrei ringraziare il Comune di Milano, l’Assessorato alla Cultura e tutte le istituzioni pubbliche e private, gli enti culturali e gli spazi no-profit che, anno dopo anno, hanno contribuito a un evento di respiro così internazionale come la Milano Art Week. Grazie per avermi reso partecipe di questo intenso dialogo. E ringrazio Fondazione Fiera Milano per aver sostenuto con costanza e generosità il lavoro degli artisti e delle gallerie che hanno scelto miart come Nicola Ricciardi, prenderà incarico da ottobre, per iniziare da subito a lavorare alla preparazione della venticinquesima edizione di miart, in calendario dal 9 all’11 aprile 2021. Sperando che con i riassestamenti generali di quest’anno e covid-free, la fiera e Milano tutta possa ritornare laddove l’avevamo lasciata.

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