27 febbraio 2021

L’ISIA Faenza verso il futuro. Le parole di Maria Concetta Cossa, nuova Direttrice

di

Direttrice dell'ISIA Faenza dallo scorso gennaio, Maria Concetta Cossa ci racconta l'istituto nato grazie a un progetto didattico di Bruno Munari e da sempre proiettato nel futuro, tra tradizione e innovazione, in particolare legate alla ceramica, e oggi eccellenza ad ampio raggio nell'ambito del design

EARTHz, installation view della mostra al Salone Satellite 2019. Ph. Marco Piffari © ISIA Faenza

Eletta Direttrice dell’ISIA – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza con un incarico fino al 2023, Maria Concetta Cossa (avevamo approfondito la sua storia professionale qui) succede a Marinella Paderni e intende proseguire il processo continuo di apertura alla ricerca e alla sperimentazione che contraddistingue l’Istituto faentino, uno dei quattro ISIA sul territorio nazionale, che da più di trent’anni brillano come eccellenze nel sistema universitario legato al design. 

Con la nuova Direttrice abbiamo ripercorso la storia dell’ISIA Faenza, per addentrarci nelle caratteristiche che rendono questo centro di formazione all’avanguardia nei metodi, nella tecnologie e per le opportunità offerte agli studenti, che possono essere contemporaneamente solo 210, per poterli seguire tutti nel miglior modo possibile.

Intervista a Maria Concetta Cossa

Maria Concetta Cossa © ISIA Faenza
Lei lavora all’ISIA Faenza dall’inizio degli anni Novanta, prima come docente e ora anche nella veste di Direttrice. Come ha visto cambiare l’ISIA negli anni? Come descriverebbe l’ISIA di oggi in poche parole?

«L’ISIA di Faenza nasce nel 1980 grazie a un progetto didattico di Bruno Munari come evoluzione del corso di “disegno industriale” del glorioso Istituto Statale d’Arte per la Ceramica Gaetano Ballardini. Ideata come scuola pubblica di alta specializzazione nel settore del design ceramico, affonda la sua eredità nella “faience”, ma il suo carattere sperimentale la rende da subito un luogo molto speciale, sempre attento ai cambiamenti sociali, culturali, artistici e legati al mondo della produzione.
Dalla prima metà degli anni ’90, l’impostazione originaria lasciava il posto a una visione più ampia che tenesse conto di una cultura a 360° per il designer.
Oggi L’ISIA di Faenza offre una proposta formativa articolata che va dal settore del product design a quello della  comunicazione. La presenza di molti laboratori, particolarmente attrezzati con strumentazioni all’avanguardia, consente ai nostri studenti di sperimentare differenti tecniche e materiali per realizzare modelli e prototipi. Da tre anni sono inoltre tornati a pieno titolo nei piani di studio del Triennio e del Biennio gli insegnamenti dedicati alla progettazione ceramica.
Alla didattica si affiancano attività culturali come conferenze, workshop tenuti da professionisti del design e artisti, stage presso enti e aziende, partecipazione a eventi importanti come ad esempio la Design Week milanese. Non mancano le occasioni di visibilità anche nella stessa Faenza, che è una città estremamente dinamica ed accogliente». 

Bruno Munari incontra gli studenti dell’ISIA di Faenza, anni ’90 © ISIA Faenza
Quali sono le maggiori sfide dell’Istituto e della formazione nel momento attuale? E quali gli obiettivi per il prossimo triennio?

«Affermare prima di tutto la propria identità in un panorama nazionale molto ricco di offerte formative pubbliche e private. Il filo rosso è quello di recuperare il tema della progettazione ceramica: vocazione originaria dell’ISIA. Recuperare l’eredità di una tradizione artigianale può essere occasione per rinnovarsi grazie alle attuali innovazioni tecnologiche e percorrere nuove strategie di comunicazione. Salvaguardare, inoltre, il proprio patrimonio culturale è indispensabile come lo è ragionare in termini di economia circolare ed eco-design. Ampliare l’offerta formativa dell’ISIA di Faenza sviluppando la ricerca a supporto di una realtà economica e produttiva sempre più complessa è nelle nostre intenzioni». 

EARTHz, installation view della mostra al Salone Satellite 2019. Ph. Marco Piffari © ISIA Faenza
Chi sono i principali interlocutori dell’ISIA Faenza a livello locale e nazionale?

«Per noi il Comune di Faenza è un interlocutore importante per lo sviluppo di politiche non solo locali. Possiamo confrontarci con un sindaco di recente elezione ma da anni Presidente nazionale dell’AICC, l’associazione nazionale che accoglie città italiane di antica tradizione ceramica: una realtà divenuta modello per organismi simili in altri paesi con i quali è nato un coordinamento  europeo.
Fra ISIA e Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC) sono in corso rapporti da tempo. Nel nostro territorio l’ENEA ed il CNR – ISTEC sono eccellenze da cui provengono ricercatori nostri docenti. Diverse imprese ci hanno affiancato per esperienze di stage e/o e ricerche di tesi di 1° e 2° Livello.
Fra le molte innovazioni intraprese da Marinella Paderni, alla direzione dell’ISIA per anni, segnalo inoltre l’adesione a Clust-ER Emilia Romagna – Rete ad Alta Tecnologia. La Provincia di Ravenna e l’A.S.P. della Romagna faentina sono gli enti, in quanto proprietari, a cui facciamo riferimento per la riqualificazione della nostra sede nello storico Palazzo Mazzolani. Il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica (MIUR) è il referente per eccellenza a livello nazionale e Giovanna Cassese, Presidente del nostro Istituto e della Conferenza dei Direttori e Presidenti degli ISIA in Italia, dedica a tale livello un grandissimo impegno per valorizzare il nostro sistema pubblico di formazione universitaria. Infine molte sono le scuole in Europa con le quali intratteniamo rapporti di scambio Erasmus da oltre vent’anni».  

La Ceramica Parallela, 2019, progetto a cura di Salvatore Arancio e Marinella Paderni © ISIA Faenza
Uno degli ambiti di sviluppo ulteriore dell’ISIA Faenza è la ceramica, legata al suo territorio e alla sua storia. In quali direzioni pensate di muovervi?

«È importante rafforzare i rapporti anche con le eccellenze già presenti sul nostro territorio e lavorare su una maggiore articolazione didattica per rafforzare i diplomi di laurea in design ceramico e disegnare nuovi profili professionali. Nel frattempo intendiamo organizzare workshop tematici, anche brevi, rivolti a persone esterne all’ISIA».

Sperimentazione con il colore nell’ambito dell’insegnamento di Modellistica del prof. Mirco Denicolò con gli studenti del primo anno Biennio specialistico in Design del Prodotto e in Design della Comunicazione, a.a. 2019/2020 © ISIA Faenza
Una domanda utile per chi sta pensando di intraprendere un percorso di studi all’ISIA Faenza: quali sono, in generale, le maggiori peculiarità dei vostri percorsi di formazione? Come si uniscono teoria e pratica nei vostri percorsi? E a quali sbocchi lavorativi possono condurre?

«Il numero relativamente ridotto di studenti in ingresso all’ISIA di Faenza consente un rapporto molto diretto con i docenti che si traduce in un vero e proprio scambio di esperienze e saperi. Fra gli studenti si crea un buon clima di amicizia e spirito di comunità, come in una piccola Bauhaus del 21° secolo. Fra gli insegnamenti vi sono: Storia del Design, Storia dell’Arte Contemporanea, Semiotica, Teoria della Percezione, Disegno nelle sue varie declinazioni, Tecnologia dei materiali, Fotografia, Grafica, Comunicazione.
Molte sono le ore dedicate alla progettazione e alle attività di laboratorio, fondamentali per la ricerca e per realizzare modelli o prototipi, che nascono spesso da un confronto con aziende.
L’ISIA forma designer in grado di operare a diversi livelli della progettazione, di ricoprire ruoli come consulenti e art director, grafici ad alta specializzazione, fotografi, video produttori, designer per complementi d’arredo o d’interni, produttori di nuove forme d’artigianato». 

EARTHz, installation view della mostra al Salone Satellite 2019. Ph. Marco Piffari © ISIA Faenza

Le prossime occasioni per incontrare l’ISIA Faenza

«Compatibilmente con quanto consentito dalla situazione sanitaria – ha spiegato l’istituto – abbiamo in programma iniziative quali conferenze e workshop, attività durante il periodo estivo aperte a tutti e grandi eventi, tra cui segnaliamo»:      

  • 40mo anniversario dell’apertura dell’ISIA Faenza

Verso fine maggio sarà celebrato con la «dedicazione dell’Aula Magna ad Andrea Emiliani, primo Presidente ISIA. L’occasione sarà concepita come un mini festival rivolto a giovani e pubblici diversi».

  • 17ma Mostra Internazionale di Architettura / Biennale di Venezia

«Dal 22 maggio al 21 novembre 2021 nel Padiglione Italia insieme a tutti gli ISIA italiani sul tema “Dal cucchiaio alla città”».

  • 60mo Salone del Mobile di Milano 

«Dal 5 al 10 settembre ISIA Faenza parteciperà con un progetto condotto dal gruppo di lavoro di docenti e studenti del Biennio di Design del prodotto in collaborazione con un azienda importante operante nel settore dell’arredo in luoghi di lavoro».

Marta Tiezzi, emPot – Empot electromagnetic Pottery. Pentola realizzata in materiale ceramico adatta per la cottura di cibi mediante piastre a induzione. Progetto di tesi Biennio specialistico in Design del Prodotto e Progettazione con Materiali Avanzati a.a. 2017/2018 Relatore: Prof. Gianluca Medri Correlatore: Prof. Mauro Mami © ISIA Faenza

Un rapido sguardo ai corsi

«L’iscrizione al primo anno del triennio di 1° Livello per il Corso di “Disegno industriale e progettazione con materiali ceramici ed avanzati” è a numero chiuso per un massimo di 30 studenti. Medesimo limite numerico vale per chi intende iscriversi al biennio dei due corsi di specialistica per il diploma di 2° Livello in “Design del prodotto e progettazione con materiali avanzati” e “Design della Comunicazione”. Attualmente il numero massimo di studenti nell’Istituto non può essere maggiore di 210.

Le materie previste al triennio di 1° Livello sono 32 a cui si aggiungono attività autonome che ogni studente può svolgere tra cui attività presso aziende ed enti esterni e la tesi per acquisire, infine, un totale di 180 crediti formativi.

Al 2° Livello per la Laurea specialistica in “Design di Prodotto” sono previste 20 discipline, mentre per la Laurea specialistica in “Design della Comunicazione” sono previste 16 discipline. È molto importante per entrambi i corsi lo sviluppo di ricerca in rapporto con aziende e/o enti che si concretizza con la preparazione della tesi finale. Entrambi i corsi di specialistica assegnano 120 crediti formativi».    

Valentina Fussi, Sgugiotto, 2019. Progetto realizzati all’interno del progetto Faventia_Upgrade nell’ambito dell’insegnamento di Design dei prodotti ceramici tenuto dalla prof.ssa Sabrina Sguanci e del Laboratorio di ceramici tradizionali e avanzati del prof. Mirco Denicolò con gli studenti del secondo anno Biennio specialistico in Design del Prodotto e Progettazione con Materiali Avanzati a.a. 2019/2020 © ISIA Faenza

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui