14 agosto 2020

123 fotografie per raccontare la pandemia: a Catania apre “Sine Die”

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Ideata e promossa da Fondazione OELLE, "Sine Die" è la mostra che racconta ciò che stiamo vivendo, attraverso i contributi di 100 fotografi

Mario Cresci, Minumun, L'arte, io e mia nipote al tempo della pandemia, 2020

100 artisti per raccontare, attraverso immagini e parole, il lungo e complesso momento che stiamo attraversando. “SINE DIE”, cioè senza un giorno fissato, senza un limite riconoscibile, quindi incerto ma anche denso di possibilità, è il titolo della mostra visitabile, fino al 4 ottobre, negli spazi di Palazzo della Cultura, a Catania, aperta anche durante i giorni di ferragosto e fruibile anche online, sulla piattaforma di Fondazione OELLE Mediterraneo antico, presieduta da Ornella Laneri e diretta da Carmelo Nicosia.

«Fondazione OELLE Mediterraneo antico ha scelto con un notevole sforzo economico e organizzativo, in un momento tanto difficile, di proseguire con la mostra SINE DIE l’attività culturale a supporto di Catania e del suo hinterland. Un altro segnale in questa direzione per i siciliani e i turisti, è l’apertura straordinaria della mostra il 15 e il 16 agosto, una delle poche offerte culturali dell’isola per il weekend di ferragosto», ha commentato Laneri.

La piattaforma SINE DIE

A cura di Nicosia, la mostra prende le mosse proprio dai giorni di lockdown, quando la Fondazione OELLE iniziò a raccogliere le testimonianze di quella esperienza, con lo scopo di costituire un archivio della memoria, rivolto al futuro. «SINE DIE è una locuzione latina traducibile come senza fissare il giorno (letteralmente senza giorno). L’idea di non conoscere una scadenza, di non avere un termine chiaro di paragone e di fine del fenomeno pandemico in atto, ha fatto letteralmente impazzire una larga fascia della popolazione. L’uomo ha dovuto prendere atto della sua fragilità. Questo è il senso del nome dato al progetto, dalla piattaforma online alla mostra», spiegano gli organizzatori.

La piattaforma SINE DIE cesserà di raccogliere testimonianze fotografiche e testuali il giorno in cui il Ministero della Salute comunicherà l’inizio della distribuzione del vaccino per il Covid-19. Da quel momento, la piattaforma si trasformerà in archivio storico, riferito a un momento epocale.

Le opere in mostra

Stampate in formato 50×70 cm e ciascuna abbinata a un testo dell’autore, le 123 fotografie selezionate per “SINE DIE” si susseguono nelle sale del Palazzo della Cultura di Catani, a partire dalla testimonianza da Bergamo del maestro Mario Cresci, fino allo scatto di Michael Christopher Brown, fotoreporter americano per National Geographic, Time, New York Times Magazine.

Michael Christopher Brown, 2020

«Tutti hanno affrontato, attraverso il linguaggio della fotografia e della parola, le complesse dinamiche sociali, al tempo del Coronavirus. Riflessioni autoriali e istintive hanno caratterizzato momenti di vita e flussi temporali stravolti dal blocco totale delle normali attività quotidiane. In mostra il pubblico si imbatterà in autoritratti, scene familiari, finestre esistenziali, monitor televisivi dai colori acidi, orologi che scandivano un tempo alterato, che hanno invaso le nostre prospettive visuali, proponendo nuove direzioni culturali dell’essere umano al centro di una rivoluzione generale che ha messo in discussione stili di vita ed economie», ha sottolineato Nicosia.

Elisa Crostella, Orizzonte, 2020

Il contributo inedito di Michelangelo Pistoletto

In esposizione, anche un contributo di Michelangelo Pistoletto, Il ruolo dell’Arte nella pandemia è la sensibilità, fotografia che ritrae il grande artista, colpito e guarito dal Covid-19, nell’atto di autografare una delle cartoline l’Arte della Cura che hanno accompagnato l’operazione 100mila mascherine per la Croce Rossa Italiana, realizzata da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto Onlus di concerto con Lanificio Fratelli Cerruti-Biella e la Consulta per le Persone in Difficoltà-Torino. Affiancato all’opera, un link web e un QRcode che riportano al sito pandemopraxia.org, appena lanciato da Pistoletto.

«Il Coronavirus è stato l’ennesimo campanello d’allarme della Natura, all’improvviso di fronte a noi il vuoto. Come riempirlo? Come fare perché una protesta diventi proposta? Come trasformarci in maniera responsabile e sostenibile? Abbiamo chiesto a 50 persone, tra musicisti, giornalisti, curatori, artisti, chef, di offrire una loro risposta a una delle domande contenute nel brano dei Subsonica il Terzo Paradiso; ma da oggi possono rispondere tutti, anche dalla mostra SINE DIE al Palazzo della Cultura di Catania: i visitatori potranno così far sentire la propria voce e scrivere cosa faranno per iniziare/far crescere il Cambiamento», ha dichiarato Pistoletto.

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