05 marzo 2020

Andrea Capanna, la personale a Roma

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Alla DolceVita Gallery di Roma la personale di Andrea Capanna dedicata al corpo umano e alla nudità

Andrea Capanna, "Catalogo Erotico", DolceVita Gallery, Roma, 2020, ph Andrea Capanna, courtesy l'artista e DolceVita Gallery

A Roma, alla DolceVita Gallery, era prevista per oggi l’inaugurazione della personale di Andrea Capanna (1969, Roma), che è stata invece rinviata al 6 aprile, alle 18.30, e sarà visitabile fino al 24 aprile 2020.

L’artista questa sera alle 18.30 sarà in galleria per una diretta Facebook in cui illustrerà il suo lavoro, ma per l’apertura della mostra al pubblico bisognerà attendere le nuove date.

«La mostra “Catalogo Erotico” ideata e realizzata da Andrea Capanna, per Roma Fotografia 2020 Eros, ha come oggetto il corpo, un corpo senza volto, nudo.
Le foto stampate su pezzi di muro in camera oscura, seguendo un procedimento analogico, ci “rivelano” delle figure che non assumono posizioni o valenze di natura sessuale ma, al contrario si “mostrano” come dei manichini senza testa.
Il corpo è scrostato, lacerato, usurato o meglio lo è la superficie che lo ospita. Il corpo si scarnifica e lascia intravedere gli strati più profondi, come fosse stato consumato da sguardi corrosivi.
Il progetto consiste nella rappresentazione della persona esposta come oggetto da scegliere in un catalogo. Un’esasperazione della mercificazione del corpo come oggetto sessuale.
Le foto sono in un rigoroso e contrastato bianco e nero», si legge nel comunicato stampa.

«Il mio lavoro sui “muri” è un percorso di ricerca delle infinite opportunità tecniche, concettuali ed estetiche che offre questa superficie. Su di essa si deposita la memoria di una storia, si stratifica il vissuto di un corpo che mostra e rivela», ha dichiarato Andrea Capanna.

Il lavoro dell’artista «è un viaggio a ritroso di un vissuto che viene liberato e mostrato per sottrazione. Il soggetto prende forma dalla rimozione dei diversi strati che lo compongono fino a rivelare la genesi di sé e della sua storia, come un intonaco che cade usurato dal tempo e scopre un vecchio muro, rivelando la sua origine per raccontarci la sua epoca.
Viene utilizzato cemento, calce, sabbia e intonaco, depositati e dipinti per strati, lavorati anche con carta vetrata, spatole e spazzole di acciaio», ha proseguito la galleria.

 

 

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