16 ottobre 2021

A Bergamo torna Fotografica 2021, guardando ai non luoghi fuori dal centro

di

30 giorni di mostre ed eventi incentrati sul tema della periferia: a Bergamo, torna Fotografica, il festival biennale di fotografia che si diffonde tra una ex centrale elettrica al Monastero del Carmine

©Gabriele Basilico - Archivio Gabriele Basilico - Attraversare Bergamo 1998

Fino al primo novembre 2021, Bergamo si anima con “Fuori dal centro”, la terza edizione di Fotografica, rassegna biennale della città che quest’anno è dedicata alle periferie. Dieci fotografi e altrettante mostre segneranno per trenta giorni la città negli spazi di Deste e del Monastero del Carmine. All’interno del primo, ex-centrale elettrica oggi luogo di cultura e creatività, si terrà la mostra di Gabriele Basilico, mentre negli spazi del monastero, che dal 1996 sono sede del Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle forme sceniche, verranno ospitate le altre nove mostre.

©Christian Rota

Anche quest’anno “Fotografica” porta in scena l’attualità, uno stralcio di presente che si mostra attraverso la lente di dieci diverse personalità per restituire la complessità delle periferie, offrendone una lettura immersiva. Un’iniziativa che vuole inserirsi il più possibile nel tessuto cittadino e territoriale, senza però stravolgerne l’assetto. Le fotografie ci mettono di fronte a quei non luoghi spesso poco esplorati e poco compresi, mentre l’allestimento contribuisce a coinvolgere lo spettatore sperimentando con gli elementi percettivi attraverso l’uso di superfici riflettenti o opache e un uso inconsueto dei supporti. Lo spazio si modifica, si dilata e si restringe attorno al visitatore, esaltando le fotografie e rispettando gli ambienti che ospitano la rassegna.

©Emile Ducke

Nelle dieci mostre presenti emergono le diverse anime della periferia: ancora oasi d’incontro tra fedi per Monika Bulaj, luoghi dove esistono regole non scritte nella Palermo di Francesco Faraci, baraccopoli confinate ai margini negli scatti di Sergio Ramazzotti, realtà animate da progetti di recupero in Giovanni Diffidenti, vicoli ciechi a tremila metri sul mare di Silvia Alessi, la periferia emotiva e immateriale di Fausto Podavini, le prigioni di Valerio Bispuri, i posti remoti e dimenticati che diventano periferie del mondo con Emile Ducke o luoghi salvifici di Christian Rota, fino ad arrivare alle architetture e agli spazi di Bergamo nelle fotografie di Gabriele Basilico.

©Monika Bulaj

La periferia si trasforma e diventa il luogo prescelto della rinascita urbana e sociale, spazio di confronto e condivisione. Questa terza edizione di “Fotografica” è quindi anche occasione per una riflessione collettiva in cui le realtà del territorio e le persone che lo abitano e lo attraversano possono soffermarsi a ripensare l’idea di periferia: «ogni tassello ci insegna l’importanza della sinergia con il territorio, con gli Enti e le Istituzioni e la fotografia è lo strumento che ci aiuta a costruire ponti», ha commentato Daniela Sonzogni, Direttrice del Festival.

©Giovanni Diffidenti

La rassegna di quest’anno comprende anche un fitto calendario di eventi realizzati con la collaborazione di Molte fedi sotto lo stesso cielo, del Museo delle Storie di Bergamo e di NessunPress: la proiezione di Baraccopolis, docufilm di Sergio Ramazzotti, gli incontri con Mario Calabresi e Monika Bulaj, i workshop di Fausto Podavini e Valerio Bispuri, la conferenza “Periferia a memoria” e la tavola rotonda “Non solo Sport e Periferie.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui