05 luglio 2023

Dal terremoto alla bellezza, attraverso le fotografie dell’Archivio di Stato di Napoli

di

All’Archivio di Stato di Napoli, una mostra di fotografie tratte da archivi fotogiornalistici racconta la storia recente del Meridione, dagli anni ’70 a oggi, dal Terremoto dell’Irpinia al Lockdown

Terremoto dell'Irpinia, 1980

Le strade delle immagini si incrociano attraverso la storia, dal disastro del terremoto in Irpinia degli anni ’80, all’atmosfera di sospensione della pandemia e dei suoi lockdown. Ma oltre alla cronaca più drammatica, ci sono anche pagine di bellezza, come quelle degli scavi archeologici dell’antica Pompei o della Cappella Sansevero, tra i siti culturali più visitati in tutta Italia. E senza dimenticare le manifestazioni collettive di gioia, calorosamente umane, legate al mito e al rito di Maradona. Queste sono alcune delle tappe del vividissimo racconto scandito dalla mostra fotografica “Dagli anni Settanta del secolo scorso ai nostri giorni: viaggio nel Meridione d’Italia attraverso gli archivi fotogiornalistici”, in esposizione nell’Atrio del Platano dell’Archivio di Stato di Napoli. Una narrazione in presa diretta, vicina alle cose ma anche alle persone, di prossimità rispetto al tempo degli eventi che hanno caratterizzato il nostro presente.

Nata dalla volontà della Direttrice dell’Archivio di Stato, Candida Carrino, e con la partecipazione dei responsabili della Casa degli Archivi Fotografici, Mario Laporta e Linda Iacuzio, la mostra rientra nell’ambito dell’omonimo progetto vincitore del bando “Strategia Fotografia 2022”, promosso dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC – Ministero della Cultura. Obiettivi del progetto, sono stati la valorizzazione e la diffusione della conoscenza degli archivi fotografici presenti all’interno dell’imponente patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Napoli, conservato negli storici ambienti del Complesso Monumentale dei Santi Severino e Sossio.

Il progetto si è sviluppato in più fasi e ha previsto un’azione di conservazione e di catalogazione di 250 opere fotografiche. La catalogazione si è avvalsa della piattaforma SIGECweb, messa a punto dall’ICCD – Istituto Centrale Catalogo Documentazione del MiC. In seconda battuta e a completamento del lavoro di catalogazione, il progetto ha previsto un’azione di valorizzazione tramite una mostra di 60 fotografie stampate nel formato 40×60 insieme a oltre 150 fotografie che scorreranno nel video di presentazione, visibile per tutta la durata dell’evento.

Maradona e Dalmina

Cinque sono i filoni tematici approfonditi nel corso del progetto e restituiti nella mostra. Si parte dal terremoto dell’Irpina, evento tragico che stravolse le vite e le dinamiche sociali dei territori colpiti, e da Diego Armando Maradona, visto non solo come il calciatore più forte di tutti i tempi e sportivo amato in tutto il mondo, ma anche come fenomeno sociale. Queste fotografie sono parte dell’archivio NewFotoSud, evoluzione naturale della FotoSud, storica agenzia del quotidiano il Mattino.

Scavi archeologici di Pompei. AFP PHOTO / MARIO LAPORTA

Seguono, grazie agli scatti dell’Associazione Kontrolab, formata da fotografi professionisti e conosciuta dalla stampa internazionale come quella più presente su tutti gli eventi dell’Italia meridionale, altre due tematiche: Pompei e Covid 19. Il Parco Archeologico di Pompei, oltre a essere il terzo sito culturale nazionale per affluenza, rappresenta anche il più importante attrattore nel territorio regionale e meridionale.

Piazza Plebiscito, Napoli, durante il lockdown

Per converso, attraverso le fotografie della pandemia da Covid 19, si ricorderanno quei momenti di apprensione e di sgomento che, a causa di un nemico invisibile, hanno determinato solitudine, debolezza, fragilità ma anche tanta solidarietà. La quinta tematica è dedicata alla strabiliante Cappella Sansevero ripresa dal fotografo Massimo Velo, che ci accompagna nel sito storico che, al suo interno, conserva iconici capolavori scultorei, come il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, e la Pudicizia di Antonio Corradini.

Cappella Sansevero, ph. Massimo Velo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui