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Le fotografie di Veronica Gaido ritraggono le forme nel flusso del tempo
Fotografia
È un ritorno alle origini, il senso della mostra fotografica Fluire l’infinito di Veronica Gaido. Un rincasare nella sua Versilia, terra d’origine, dopo aver esposto e vissuto in tutto il mondo, ma anche un ritorno alla riflessione sul tempo e sul suo fluire, in relazione alla staticità dell’immagine fotografica. La mostra si svolge nel luogo più iconico della cittadina marina, nel Forte, patrocinata dal Comune di Forte dei Marmi, curata da Beatrice Audrito e sponsorizzata da Frette.
L’esposizione si svolge sui tre piani dell’edificio storico e abbraccia tematiche care all’artista, quali il mutamento, il cambiamento e la trasformazione. Sarà la fotografia e la venticinquennale ricerca esperienziale di Veronica Gaido, nata a Viareggio nel 1974, a scandire i ritmi costanti e inarrestabili del fluire del tempo restituendone “il flusso incessante della vita”.
La fotografa, usando l’obiettivo come un grande pennello, dedica al tema dell’acqua un intero piano della mostra. Con l’acqua omaggia la sua terra d’origine mediante immagini ondeggianti e tremule, per un immaginario di riflessioni e rifugi segreti dell’animo. Come con l’acqua, si lascia attraversare dalle esperienze, dai luoghi e dalle persone che l’hanno resa la donna e l’artista che è oggi. Ogni opera viene usata come tassello del percorso umano e professionale.

Nei fotogrammi dell’acqua, vi è un orizzonte osservato e perso, una delineata linea tra terra e cielo di un non luogo, inteso come origine universale di un progetto cosmico che avvolge e rende partecipi.
Nell’osservazione delle grandi fotografie, ci si perde negli scatti dei mari di tante parti del mondo, uguali e diversi, mentre nella luce sarà il mutamento a determinare la forma. L’armonia silenziosa la si raggiunge mediante una maestria fotografica, nella tecnica della lunga esposizione, accolta come accettazione dell’errore e dell’imperfezione.
Nei secondi di apertura dell’otturatore della fotocamera, l’artista dà vita a pura poesia fatta di vibrazioni, sentimenti, rimandi e nostalgie, superando la distinzione tra immagini, in una lunga esplorazione usata come strumento per restituire “un tempo esteso” che, come un’onda sul bagnasciuga, si infrange per lasciare traccia del suo passaggio.

Questa tecnica, diventata la sua firma stilistica, ha permesso all’artista di dar vita a trasformazioni attraversate dal tempo e dalla luce, manifeste soprattutto nella seconda parte del suo lavoro, in cui corpi nudi fluttuano poeticamente al chiarore di 300 candele, per un’atmosfera calda, intima e suggestiva, in cui la luce naturale accentua il senso di fragilità e introspezione. Il lavoro fotografico dal titolo Aphrodite L’amour et le Divorce utilizza i corpi dai contorni indefiniti come costanti, inesorabili trasformazioni, tra esitazioni e insicurezze, audacia e risolutezza. Una materia fluida sospesa tra presenza e assenza, tra forma e dissolvenza.

Nell’ultima parte della mostra, dal titolo Through the View, una serie di fotografie in bianco e nero, in cui gli scatti si sovrappongono per un gioco di prospettive caleidoscopiche, si ritorna sui luoghi della Versilia, per concludere un metaforico cerchio.
Nel lavoro di Veronica Gaido non vi è post-produzione ma solo tecnica, intuito e visione armonica, per immagini fotografiche sospese tra sogno e realtà concretezza e dissolvenza.

La mostra si concluderà il 25 maggio 2025.


