29 giugno 2023

Musicisti con tavolino: fotografie di Roberto Masotti in mostra al Museo di Ravenna

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115 ritratti di musicisti contemporanei, con tavolino: le opere del grande fotografo della musica Roberto Masotti vanno in mostra al Museo Nazionale di Ravenna, nell’ambito del Ravenna Festival

Roberto Masotti, fotografo / artista, autore della serie You Tourned The Tables On Me, 115 ritratti di musicisti contemporanei 1974-1981, fotografato a Londra nel 1978 da Kate Barnard-Westbrook (rit.)

Al di là dell’immagine, prima dello scatto, c’è sempre la scintilla di un interesse: per Roberto Masotti era il suono, la ricerca e la sperimentazione. Così nascevano i suoi ritratti di musicisti, compositori, autori, nei quali, come accade per alcune fotografie, si riesce a sentire qualche altra cosa, oltre a ciò che si vede. Al fotografo, improvvisamente scomparso il 25 aprile 2022, è dedicata “You Tourned the Tables on Me”, mostra presentata nell’ambito del Ravenna Festival, curata dalla compagna di vita e scatti Silvia Lelli. Originariamente prevista alle Pescherie della Rocca, l’esposizione è stata riprogrammata al Museo Nazionale di Ravenna, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna. Fino al 30 settembre 2023, gli spazi della Manica Lunga del Museo accolgono una lunga galleria di volti, corpi e un oggetto che ritorna, 115 ritratti di musicisti contemporanei “con tavolino”.

Dalla serie You Tourned The Tables On Me, 115 ritratti di musicisti contemporanei, 1974 – 1981, YTTTOM, di Roberto Masotti
Nella foto: John Cage, Milano, 1977

Come spiegano gli organizzatori della mostra, tra il 1974 e il 1981, un vecchio e malconcio oggetto di arredo, acquistato in un campo rom alla periferia di Milano, divenne infatti co-protagonista di un percorso fotografico che solo uno spirito visionario, tenace e ironico come quello di Roberto Masotti poteva concepire, con la complicità dei suoi soggetti, autori del calibro di Juan Hidalgo, Philip Glass, Luciano Berio, John Cage, Michael Nyman, Steve Lacy, Demetrio Stratos, Brian Eno, tra i molti altri.

Juan Hidalgo, ph. Roberto Masotti

Usato incidentalmente per la prima volta come attrezzo di scena per l’artista Fluxus Juan Hidalgo, il tavolino è diventato il comune denominatore di una serie di ritratti il cui titolo riprendeva – con la variazione da turned a tourned – il titolo di una vecchia canzone di Broadway che Billie Holiday amava interpretare.  Ogni musicista coinvolto era invitato a prendere visione di tutte le immagini precedentemente selezionate e decideva liberamente come agire nei confronti del suo coprotagonista.

Dalla serie You Tourned The Tables On Me, 115 ritratti di musicisti contemporanei, 1974 – 1981, YTTTOM, di Roberto Masotti
Nella foto: Meredith Monk, Milano, 1978

«È certamente sbagliato scrivere “tourned” in luogo di “turned”, come faccio nel titolo», scriveva così Roberto Masotti, per la prefazione del libro fotografico You Tourned the Tables on Me, volume pressoché irreperibile prima della riedizione promossa lo scorso autunno da Fondazione Ravenna Manifestazioni con seipersei editore. «Attribuisco questo “consapevole” errore alla forma rotonda (“round”) del tavolino, ma potrebbe anche riferirsi al viaggiare (“tour”). Questo progetto, da me perseguito con ostinazione per otto anni, ha fatto sì che l’oggetto attraversasse diversi paesi europei, ripetutamente. Ero spinto sì da un istinto evidentemente irrazionale (si pensi al disagio), quanto irresistibilmente attratto dalla “nuova musica”».

Dalla serie You Tourned The Tables On Me, 115 ritratti di musicisti contemporanei, 1974 – 1981, YTTTOM, di Roberto Masotti
Nella foto: Juliet, Zachary, Philip Glass, Venezia 1976

«È veramente un onore e un’emozione poter ospitare questa mostra – ha dichiarato Letizia Lodi, Direttrice del Museo Nazionale – È interessante ricordare che Silvia Lelli fotografò nel 1982 Italo Calvino nella sua casa di Piazza Campo Marzio a Roma ed alcuni scatti sono ora editi nel ricco catalogo di Ravenna Festival intitolato alle Città invisibili del grande scrittore ligure. Nulla si dice avvenga per caso: Calvino, probabilmente era attratto dal percorso di un fotografo anticonvenzionale come Masotti, dalle sue mappe ‘mentali’, dai suoi viaggi ai confini tra musica e visibilità…tanto che giovane laureata proprio in quegli anni, fui invitata nella casa di Roma e Calvino mi parlò di Roberto, della sua particolarità, di Fluxus, dei viaggi».

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