14 marzo 2020

“Sexxx & Pop”: una mostra sull’evoluzione della rivoluzione sessuale in Italia

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Alla Fabbrica del Vapore di Milano un’esposizione che attraversa gli sviluppi dell’immaginario erotico in Italia

Dagli anni Settanta ad oggi l’immaginario erotico ha subito cambiamenti colossali: dal caso della zanzara del liceo Parini al Gay pride, è evidente come nel corso del tempo si siano dimostrati labili e difficilmente confinabili i limiti del comune senso del pudore. Per ripercorrere i momenti che hanno segnato lo sviluppo della rivoluzione sessuale, la Fabbrica del Vapore ha inaugurato, il 14 febbraio, la mostra “Sexxx & Pop – L’immaginario erotico in Italia dalla rivoluzione sessuale al porno digitale”.

L’esposizione è stata organizzata da Pier Giorgio Carizzoni, fondatore e presidente dell’Associazione Culturale Dioniso che non affronta il tema per la prima volta. Nel 2018 a Reggio Emilia aveva realizzato “Sex and Revolution! Immaginario, utopia, liberazione (1960-1977)”, mostra che andava ad esaminare il fenomeno della rivoluzione sessuale negli Stati Uniti e in Europa durante gli anni ’60 e ’70.

“Sexxx & pop” può essere considerato il proseguo dell’esperienza di Reggio Emilia. Per la mostra di Milano si è deciso di limitarsi alla realtà italiana, ma espandendo l’arco temporale, dai Moti di Stonewall fino alle manifestazioni sull’aborto, per ripercorrere le tappe salienti che hanno contrassegnato l’immaginario erotico in Italia dagli anni Settanta sino all’avvento del web.

Non si tratta però di un approccio cronologico, lo scopo della mostra, come si legge nella descrizione del progetto, è quello di fare vedere «incroci e contaminazioni tra passato e presente nel cinema, nei fumetti, nelle riviste, nella musica, nella letteratura, nell’illustrazione grafica, nella fotografia, nel video, infine nella rete e nella odierna pornografia “espansa”, macroscopica manifestazione di quel regno dell’immagine che caratterizza la società globalizzata e telematica».

Si vuole far capire come l’immaginario erotico si sia sviluppato nel corso di cinquant’anni di storia in Italia, poiché anche per la sessualità si può avviare uno studio che ne analizzi origini e trasformazioni, senza farne un tabù.

Il curatore ha affermato: «Volevamo raccontare il passaggio dalla fase politica degli anni ’70 – legata al cambiamento della società in senso generale – a quella di internet, passando attraverso il momento intermedio degli anni ’80 e ’90, determinato dall’intervento di VHS, DVD». Nello spiegare la mostra Carizzoni ha dichiarato «Fin dall’inizio ci siamo posti il problema di come introdurre nel discorso la tecnologia, che ha segnato un passaggio cruciale. Abbiamo interpellato una quindicina di giovani artisti tra i 25 e i 40 anni per capire come esprimono la loro visione della sessualità attraverso la loro produzione artistica, anche in rete. Ognuno di loro ha creato una o due opere ad hoc per l’ultima parte della mostra, e sono tutte molto diverse per stile, tecnica e materiali; si va da installazioni luci (Davide Cesaria) alle sculture in plastilina (Tatiana Brodatch, allieva di Cattelan), fino a video, fotografia, illustrazione, fumetto, fanzine».

La mostra si articola in otto boxes tematici intitolati: Porno di carta; Identità sessuale, identità di genere; Tremate tremate le streghe son tornate, Eros al maschile: cinema d’autore e commedia sexy all’italiana”, Orgasmo songs, Porci con le ali -Luci rosse, Graphic hard e Pop porno. Nei boxes si può ammirare una grande varietà di materiali: dai fumetti, fotoromanzi e riviste sexy a grande tiratura degli anni Settanta alle fanzine e graphic novel più recenti, dalle stelle del cinema a luci rosse ai video sperimentali di giovani filmaker italiani, dalle opere audaci di illustratori come, dai “comizi d’amore” pasoliniani e alle inchieste di Melissa P., dai raduni hippies di Re nudo ai campeggi gay, dagli esilaranti annunci cartacei “AAA” vietati ai minori a quelli più stravaganti reperibili on line, dalla clamorosa censura di film e opere letterarie d’autore negli anni ’70 alle provocatorie e incensurabili produzioni in rete, dagli scatti di fotografe affermate come Paola Mattioli e Carla Cerati alle performance di giovani artiste indipendenti.

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