27 ottobre 2003

fino al 23.XI.2003 Tranquillo Marangoni e la sua terra Monfalcone (go), laComunale

 
Linee tese e spezzate, a disegnare corpi scarni e paesaggi monumentali. Austeri e affascinanti, essenziali e raffinati. Con richiami realisti e, al contempo, espressionisti. Marangoni, dopo appena un anno, torna a Monfalcone…

di

Il ritorno di Tranquillo. Già un anno fa la Galleria d’arte comunale di Monfalcone dedicò una mostra a Tranquillo Marangoni (Pozzuolo del Friuli, 1912- Ronco Scrivia, 1992) e alla sua particolarissima produzione di ex libris. Oggi, dello stesso autore, presenta una nuova e ricca selezione di opere proveniente dal centro culturale che porta il suo nome. La mostra è una straordinaria opportunità per conoscere la tecnica xilografica e per approfondire la figura di questo artista che annovera un percorso di tutto rispetto (bastino per tutte le sue partecipazioni alla Biennale internazionale d’Arte di Venezia del ’52, ’54 e ’56).
È dalla particolarità di questa tecnica e della sensibilità con la quale Marangoni se ne Tranquillo Marangoni serve, che nascono queste opere. Raffinatissime e gravi. È dal vincolo che legno e sgorbia pongono alla lunghezza e alla forma del segno, dal fatto che tutto va ridotto a bianco o a nero, che nascono le condizioni di sintesi narrativa ed espressiva a cui Tranquillo Marangoni ha dovuto assoggettarsi. Ma gli infiniti punti di fuga, i segmenti avviluppati in fasci nervosi, le fitte composizioni in cui l’occhio, trasportato dalla serrata geometria dei segni, non trova mai un punto di appoggio sono frutto della ricerca e della coscienza compositiva dell’artista.
I volumi di alcune architetture sono rappresentati, talvolta, con delle forme mutuate dal cubismo. Ma la scelta è funzionale allo stile espressionista che ne deriva; tant’è che i corpi, pur rappresentati in sintesi, di cubista non hanno nulla.
Davanti alle immagini di Marangoni si ha come la sensazione di trovarsi di fronte a un’immagine negativa (ma invertendone elettronicamente i toni questa qualità non si perde). C’è come una sorta di oscurità, un non so che di dolorosamente lugubre, e al tempo stesso enigmatico, che tiene unite queste composizioni. A differenza della mostra dedicata agli ex libris, dove avevamo conosciuto il lato visionario di Marangoni, questa presenta un artista più legato alla realtà. Ciò non toglie che i suoi mondi siano inTranquillo Marangoni bilico tra quotidianità e favola medievale, formati da una trama nitida di linee che imprigiona una irrisolvibile tensione.
La mostra presenta anche alcune matrici xilografiche originali, strumenti e documenti di Tranquillo Marangoni che danno la possibilità di approfondire il senso della sua opera.

giulio aricò
mostra vista il 18 ottobre 2003


“Tranquillo Marangoni e la sua terra – Opere dal Friuli Venezia Giulia”, a cura di Andrea Bruciati e Lorena De Biasio. Fino al 23 novembre 2003. laComunale – Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, piazza Cavur, Monfalcone (go). Orari: 9.00-12.00/ 16.00-18.00, lunedì chiuso, ingresso libero. Info: Tel. 0481 494 369 / Fax 44480; galleria@comune.monfalcone.go.it; www.comune.monfalcone.go.it/galleria . In catalogo contributi di Giuseppe Bergamini, Andrea Bruciati, Lorena De Biasio e Furio de Danaro

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