29 dicembre 2023

La prima copertina dell’anno del New Yorker disegnata dall’italiana Bianca Bagnarelli

di

Disegnata dall’illustratrice italiana Bianca Bagnarelli, la prima copertina dell’anno del New Yorker è diventata subito virale: racconta il lavoro ai tempi delle deadline

Se c’è una parola che può riassumere una condizione – ma anche una sensazione, addirittura un’emozione – non solo condivisa da milioni, miliardi di persone ma anche assolutamente contemporanea, attuale, è deadline. La scadenza, la sottile linea da non superare perché oltre la quale, evidentemente, può esserci solo l’ignoto insondabile, il vuoto degli abissi, forse il nulla leopardiano dell’essere. Chissà. In ogni caso, praticamente tutti conoscono ciò che c’è prima di quella linea, cioè una mole di lavoro da sbrigare a prescindere da tutto il resto. Ed è anche per questo che la prima copertina del 2024 del New Yorker è diventata così virale: è immediato l’effetto di immedesimazione in questa donna illuminata solo dall’ampio schermo di un Mac, altre luci si accendono dalla finestra, probabilmente fuochi d’artificio di fine anno, una festa che però rimane fuori, al di là dei vetri, troppo distante dalla deadline. Almeno c’è un gattone nero, accoccolato su dei fogli. E tutto sommato la finestra è ariosa, magari luminosa, il piano è alto, affaccia su tetti di altre case. Insomma, bene ma non benissimo? A disegnare la scena, intitolata appunto Deadline, è stata Bianca Bagnarelli, artista, illustratrice e fumettista nata a Milano, il 21 maggio 1988. Piena generazione millennials, attualmente le persone di mezzo per eccellenza – cioè arrivati ormai nel mezzo del cammino – i primi veramente global. In Italia sono circa 13 milioni di persone, nate tra gli anni ’80 e primi del 2000, il 76% si connette a Internet abitualmente e, di questi, il 76% ha almeno un profilo sui social Network. I Millennials hanno anche contribuito a coniare la pratica del job hopping, cioè la tendenza a cambiare lavoro. Cosa vuol dire tutto questo?

«Lavoro spesso durante le feste», ha raccontato al New Yorker Bagnarelli. «All’inizio penso di stare sfruttando ritagli di tempo di momenti in cui il resto del mondo si ferma, ma poi mi rendo conto anche di perdermi il divertimento, e quindi resta una sensazione dolce-amara». Nel 2020, la faccina sorridente con lacrimuccia è stata approvata come parte di Unicode 13.0 ed è stata aggiunta a Emoji 13.0. E anche questa sembra riassumere bene questa certa condizione, sensazione, emozione.

Cresciuta a Milano, Bagnarelli ha frequentato per un anno il corso di fumetto e illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2010 ha fondato Delebile, editore indipendente che pubblica brevi storie a fumetti realizzate da artisti italiani e stranieri. Nel 2014 ha vinto il Premio Nuove Strade al Comicon di Napoli, nel 2015, con il suo romanzo grafico Fish ha vinto la medaglia d’oro nella categoria short form attribuita dalla Society of Illustrators, nel contesto della Comic and Cartoon Art Competition. Nel 2016 ha vinto il premio Lorenzo Bartoli come fumettista più promettente d’Italia.

Per il New York Times e il New Yorker ha già disegnato diverse copertine. Nel 2017 ha realizzato il disegno per il cinquantesimo numero di McSweeney’s e la sua opera è stata scelta per la collezione annuale The Year in Illustration del New York Times. Nel 2018 ha illustrato la versione inglese del racconto di Haruki Murakami Ascolta la canzone del vento e la versione italiana di Crooner, racconto di Kazuo Ishiguro tratto dalla sua raccolta Notturni.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui