14 maggio 2001

Fino al 29.V.2001 Antonia Luisa Fontana, Progetto Mater Firenze, La Corte Arte Contemporanea

 
Pittura, su tela o su tulle, fotografia e installazione sonora. L’arte come percorso conoscitivo e l’artista come pontifex. Sono questi gli strumenti e le ispirazioni di Progetto Mater...

di

Peccato che non tutti abbiano la possibilità di assistere a Progetto Mater muovendosi in galleria in compagnia di Antonia Fontana e conversando con lei. In questo modo è più immediato capacitarsi di come Progetto Mater non sia solo un’installazione. Scrivendo assistere a… ho voluto richiamare l’attenzione sulla qualità che individua nel modo più appropriato questo lavoro: il suo essere in fieri.Antonia Fontana, Mater 2001, Acrilico su Tela, 80x90 Progetto Mater è un qualcosa che accade, pur rientrando solo in parte nella tipologia delle arti performative, è ricerca che va al di là dell’opera compiuta ed è celebrazione di un mistero. Il corpo è visto come il fenotipo dell’esistenza, il luogo dell’identità ma, ancora più profondamente, come il legame, troppo spesso insabbiato, con la Natura, mater genitrix
Facendo uso di linguaggi differenti l’artista rappresenta un ibrido “testuggine-umano” che contiene in sé le tre direzioni della riflessione alla base del progetto: l’unità, l’eternità, la ricerca dell’oikìa, la dimora. Il guscio è un richiamo esplicito all’idea di principio, luogo della nascita ed elemento di identificazione. Osservando le opere di Antonia Fontana viene spontaneo portare le mani a rintracciare i confini del proprio corpo.
La molteplicità delle tecniche utilizzate, pittura, fotografia e installazione sonora, tende all’unità. La ripetizione del tema, volutamente enfatizzata con l’attribuzione dello stesso titolo ad ogni opera, non è dispersione. Come in una raffinata rappresentazione di danza Buto, l’iterazione, mai pedissequa o scontata, ha lo scopo di purificare la conoscenza mirando al raggiungimento di una percezione unitaria.
Nell’installazione fotografica, realizzata in collaborazione con Maurizio Cavalcanti, l’artista è ideatrice e soggetto della rappresentazione, ponendosi in totale continuità con la propria arte. Antonia Fontana, Mater, 2000, Photo di Maurizio Cavalcanti, Stampa plotter, 130x130
Le tele di Antonia Fontana sono caratterizzate da un’apparente tridimensionalità, acquisita mediante la tecnica pittorica. L’artista ha sperimentato un metodo di lavoro del tutto personale: l’uso di acrilici misti a polvere di marmo, che conferisce matericità alla superficie pittorica, crea effetti da illusione ottica; infatti, avvicinamdosi al quadro, la tela appare liscissima. Parlando della tecnica utilizzata Antonia dice: dipingo e aspetto le reazioni, della tela, del colore, del materiale. In questo senso si può benissimo affermare che tutta la sua opera è pregna di tridimensionalità, là dove la terza dimensione è, in realtà, il tempo, che coniuga il divenire con l’eternità. Altrove lo stesso composto, di polvere di marmo e acrilico, viene applicato sul tulle, rendendo un effetto di fragilità e antichità.


Pietro Gaglianò




Fino al 29.V.2001
Antonia Luisa Fontana, Progetto Mater
Firenze, La Corte Arte Contemporanea, via de’ Coverelli, 27 r.
Informazioni: tel. 055 284435; e-mail: rostem@tin.it


[exibart]

5 Commenti

  1. Antonia Luisa Fontana nel rappresentare un ibrido “testuggine-umano” ha lo scopo di purificare la conoscenza. Rispetto il pensiero dell’artista ma mi chiedo cosa prova quando crea i suoi lavori. Io provo molta tristezza.

  2. rispetto il pensiero di pezzica, ma mi chiedo cosa provi quando si mette a pensare, io nell’individuare la sua superficialità provo grave sconforto

  3. Io non capisco per quale motivo, in questo forum, si debbano insultare le persone. Credo sia molto più costruttivo discutere con rispetto reciproco.

  4. Sono con te Costantino. Critiche, polemiche, discussioni e dibattiti sono stimolanti e di grande interesse, ma quando tutto si risolve in uno scambio di insulti… cui prodest? Il signore di Firenze avrebbe potuto dire la sua, circa l’artista, polemizzando con Maria e spiegandoci perché non ne condivide il pensiero. Invece ci omaggia con uno sterile insulto.

  5. Ho sentito qualcosa che mi risportava nelle favole della mia infanzia – schiette, pulite e con la voce di chi, per lunghi anni, ha trovato il suo essere dentro le cose meravigliose della natura.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui