14 febbraio 2006

fino al 3.III.2006 Massimiliano Zaffino – Duemilionidipixel Genova, Guidi & Schoen

 
La traccia è fotografica. Ma la fotografia passa in secondo piano. Poiché la pittura è dura. E si spiega da sola. E il lavoro mostra già una certa maturità. Non male, per una prima personale…

di

Nonostante sia agli esordi, il punto di partenza per Massimiliano Zaffino (Chiavari, Ge, 1976) si rivela in realtà punto di arrivo, l’approdo ad una modalità pittorica frutto di un processo di sviluppo evolutivo ben visibile, che prende inizio dalla sua prima apparizione al Premio Cairo. Non è un caso che il giovane pittore sia già entrato nelle scuderie delle gallerie Guidi e Schoen di Genova e Annovi di Sassuolo, che hanno deciso di investire sul suo talento a scatola quasi chiusa. E non si tratta più di parlare di giovane figurazione dall’impronta glamour. O perlomeno, sarebbe riduttivo.
I soggetti, certo, sono prettamente fotografici e, se vogliamo, anche accattivanti. Ma non basta. Non è sufficiente ad interpretare la ricerca analitica del pittore. C’è di più, sotto l’iconografia piacevole dell’immagine. E quel quid sta proprio nella pittura. Se è pur vero difatti che il discorso pittorico e fotografico vanno volutamente di pari passo, quel che si nota è un processo di applicazione accurata dal punto di vista della stesura pittorica, un lavoro di precisione quasi maniacale che non concede nulla al caso, unito ad uno studio preciso e puntuale dell’immagine. Una visione semplice che viene però nutrita da una pittura efficacemente solida, piena e corposa, in qualche modo volumetrica, che cerca di superare l’appiattimento della figura e di favorirne la tridimensionalità attraverso la definizione di scorci radenti, poco lineari e mutevoli punti di vista. E se l’impronta fotografica rimane comunque visibile -parte rilevante di un lavoro definito dallo stesso artista “opera meccanica e artigianale allo stesso tempo”– questa rimane circoscritta ai tagli ed alle inquadrature. Senza andare oltre, senza invadere mai lo specifico campo pittorico, senza prevaricare quella pennellata che scolpisce così attentamente il soggetto raffigurato e che rimane assoluta protagonista della costruzione prospettica della scena.
Massimiliano Zaffino – Six balls on the land – olio su tela – cm 150 x 110 – 2005
Gli ambiti selezionati sono perlopiù quotidiani, scene metropolitane catturate dall’obiettivo fotografico del pittore durante i suoi viaggi –a volte scelti da una serie di scatti multipli alla ricerca meticolosa del soggetto migliore–, attimi rubati composti da quei duemilionidipixel citati nel titolo. Momenti d’attesa (Waiting for a concert), di riflessione (On the road) e nature morte particolarmente convincenti, dove l’oggetto –che sia una bottiglia o un tavolo– aiuta la struttura del quadro a comporsi, rilevando la rifrazione della luce e la trasparenza finissima del vetro. Lo spunto è rubato alla quotidianità ma reso in modo tutt’altro che banale, il tratto è duro e incisivo, il segno forte, talvolta bagnato dalla luce che ne sfuma la vigorosa crudezza, o delineato dalle ombre e dai giochi cromatici. L’inquadratura è sempre conseguenza di uno studio razionale della scena, fatta di linee intersecanti. Ogni pennellata è marcata con vigore, sfaccettata, arrivando a determinare il pieno volumetrico e a dare movimento alla figura, che risulta quasi ritagliata all’interno della struttura spaziale. L’impasto, rispetto ai primi lavori, si è fatto più difficile e laborioso, laddove le campiture e i toni cromatici s’intersecano e si amalgamano perfettamente gli uni agli altri, raggiungendo un’omogeneità complessiva raffinata. Una buona prova d’esordio, ora si attende la conferma.

francesca baboni
mostra visitata il 3 febbraio 2006


Massimiliano Zaffino –Duemilionidipixel. a cura di Maurizio Sciaccaluga
Galleria Guidi & Schoen arte contemporanea, Vico Casana, 31R , Genova
orari: 9.30 – 12.30 – 16 – 19.30 – Tel. 010.2530557
Mail: info@guidieschoen.com  – www.guidieschoen.com
catalogo con testo di Maurizio Sciaccaluga


[exibart]

1 commento

  1. E bravo il nostro Zaffino!
    Una sola perplessità: come hai potuto lasciarti curare la mostra da un personaggio così poco colto e finito come Sciacqua che?
    Hai solo perso dei soldi!
    Il tuo lavoro vale di più… anche la galleria non è un gran chè…
    aspetto novità e cambiamenti.

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