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La gallerista inglese Angela Flowers racconta gli esordi della sua carriera e dello stretto legame che ha da ben 45 anni con il l’artista Patrick Hughes, noto per aver inventato la cosiddetta “reverspective”, la “prospettiva inversa”, ossia un’illusione ottica basata sulla realizzazione di quadri tridimensionali.
L’artista, ricollegandosi implicitamente alla volontà di continuo movimento del Futurimo, inserisce nel quadro degli oggetti sporgenti cosicché nel momento in cui lo spettatore passa davanti al dipinto, muta progressivamente il punto di vista. Si percepisce un senso di moto molto accelerato. Le parti dell’immagine che sembrano più lontane sono in realtà fisicamente più vicine.
Angela Flowers ha iniziato la collaborazione con Peter Hughes quando aveva una piccolissima galleria a Soho, sono lavorativamente cresciuti insieme e il loro sodalizio è rara testimonianza di una salda cooperazione tra gallerista e artista. (Federica Pignata)