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L’artista e attivista iraniana Atena Farghadani, condannata a 12 anni e 9 mesi di prigione per aver criticato le scelte del governo, potrebbe aver aggravato la sua situazione. La donna nata nel 1987 era stata arrestata lo scorso luglio per una vignetta contro le limitazioni al controllo delle nascite imposte dalla repubblica islamica. Il disegno rappresentava i membri del governo come animali in giacca e cravatta intenti a votare, una provocazione difficilmente tollerabile dall’islam meno moderato.
Lo stesso che vorrebbe allungare la pena della giovane artista per aver stretto la mano del suo avvocato Mohammad Moghimi, andato a trovarla in carcere dopo il processo. “Relazione sessuale illegittima senza adulterio” e “condotta indecente” sono le nuove accuse sollevate contro Farghadani e Moghimi. La vignettista rischia di dover scontare altri anni in prigione, che si andranno ad aggiungere a una cifra frutto di una sentenza impossibile da tollerare. (Giulia Testa)





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