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Mossul è stata oggetto di un feroce attacco sferrato al patrimonio storico e culturale. Lo scorso gennaio militanti dello Stato Islamico si sono introdotti nella Biblioteca Centrale e hanno prelevato circa 2000 volumi tra cui libri per bambini, testi di filosofia, trattati scientifici nonché alcuni manoscritti risalenti al periodo ottomano, ritenendoli “promotori dell’infedeltà e un richiamo alla disobbedienza ad Allah”.
Un paio di giorni dopo si è avverata una simile dinamica alla biblioteca dell’università dove una serie di libri sono stati bruciati innanzi agli studenti esterrefatti. Il capo parlamentare del comitato per la difesa e la sicurezza irachena ha paragonato l’atto di violenza dello Stato Islamico alle distruzioni dei Mongoli, che risalgono al Medioevo, i quali saccheggiarono Baghdad nel 1258, riversando nel fiume i manoscritti trafugati alla biblioteca dell’antica città dalle origini persiane.
Qualsiasi atto che lede il patrimonio culturale di un paese tende alla distruzione della sua storia e delle sue origini e va arrestato. La storia di un popolo è anche la nostra storia. (Federica Pignata)