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Non c’è limite alle provocazioni degli artisti, ma Snorri Asmundsson ha sicuramente spiazzato anche i più audaci. Qualche giorno fa l’islandese ha postato un annuncio sulla sua pagina Facebook a dir poco particolare. «Si cerca cadavere in nome dell’arte», così ha esordito sul famoso social network. Sì, avete capito bene, per realizzare la sua prossima installazione video Asmundsson ha bisogno di un corpo senza vita. Le risposte al messaggio non si sono fatte attendere, tra le numerose proposte di collaborazione molti sono stati scartati perché non sufficientemente vicini al decesso.
L’installazione consisterà in una sorta di danza della morte con il defunto di circa un’ora di tempo. Ovviamente le critiche al progetto non sono mancate, Asmundsson si è difeso affermando di voler solo porre domande scomode e ha continuato a sostenere la profondità dell’opera. L’artista non vuole comprare un cadavere, ma realizzare un lavoro in collaborazione con il defunto, nel rispetto suo e della sua famiglia. Inoltre, assicura, il corpo sarà riconsegnato «nelle stesse condizioni». (Giulia Testa)





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