16 febbraio 2015

Da Hollywood agli artisti

 

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Come affermò nel 1992 Jeffrey Deitch, curatore della mostra Post Human incentrata sulla figura di Jeff Koons: «La ricreazione di se stessi attraverso la commistione di fantasia e finzione si è pienamente attuata nella vita e nell’opera di Jeff Koons. Nel corso di un biennio Koons ha trasformato il suo corpo e la sua vita con il fidanzamento e le nozze con Cicciolina. La scultura biologica e materica frutto della loro unione dissolve il confine tra realtà e artificio creando un’arte che può essere veramente definita post-umana».
Koons è stato il primo ad annullare nelle arti visive il confine tra vita reale ed espressione artistica e forse, proprio da qui, ha preso spunto la United Talent Agency, sita a Beverly Hills, che sarà la prima a trattare le carriere degli artisti visivi alla stregua di quelle di attori, musicisti, cantanti, sceneggiatori e registi.
L’intenzione non è quella di fungere da intermediari nella vendita delle opere, ma gli agenti andranno a soppiantare le attività di promozione, oggi svolte dalle grandi gallerie. Agli artisti sarà accordata una fee del 10% per ogni progetto, o iniziativa, e verranno incoraggiate collaborazioni e parternariati internazionali. Sorge spontaneo chiedersi se le carriere e le vite private degli artisti verranno gestite allo stesso modo di quelle delle grandi stelle del cinema. (Federica Pignata)

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