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Il gruppo Guerrilla Girls ha dichiarato guerra a un nuovo nemico, e non ha intenzione di tirarsi indietro dallo scontro. I “cartelli dei collezionisti”, secondo il collettivo femminista, sarebbero colpevoli di monopolizzare il mondo dell’arte, decidendo quali artisti sono più vendibili e quindi meritevoli di essere esposti nei musei, secondo logiche che hanno ben poco di artistico e molto di commerciale.
Il gruppo, che quest’anno compie trent’anni, si batte da sempre contro le discriminazioni nel mondo dell’arte e l’enorme potere che i più ricchi esercitano sugli altri operatori di settore, come avevano denunciato lo scorso maggio proiettando messaggi di protesta su una delle facciate del Whitney Museum. La nuova campagna delle Guerrilla Girls è parte integrante di un festival che si svolgerà a partire dalla fine di febbraio al Walker Art Center, che ha acquistato più di 80 poster di protesta del gruppo dal 1985 a oggi. Il collettivo denuncia lo strapotere che i maschi bianchi ancora detengono in un mondo in cui donne e minoranze hanno molto da dire. (Giulia Testa)
Fonte: The Art Newspaper





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