16 ottobre 2015

Il DNA che svela i falsi

 

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Si sa, i falsi sono il più grande problema del mercato dell’arte. Gli scandali legati all’autenticità delle opere stanno rendendo gli acquirenti sempre più prudenti, ma anche gli artisti sentono forte l’esigenza di tutelare il proprio lavoro da possibili contraffazioni.
Il Global Center for Innovation della State University di New York, nella città di Albany, sta sviluppando un particolare espediente per evitare che le opere siano contraffatte. Si tratta di un metodo che impianta complesse molecole di Dna create in laboratorio nei dipinti, nelle sculture o in altre opere. Ogni articolo avrà uno specifico “codice genetico” che fornirà un connessione criptata tra l’opera e un database riconosciuto. Gli operatori dell’industria dell’arte potranno munirsi di un particolare scanner per verificare sul momento tutti i dati di un’opera. Artisti e proprietari dovranno invece dotarsi di una specie di etichetta, del costo di 150 dollari, da applicare sull’opera per far penetrare il Dna a livello molecolare. Riprodurre il Dna sarà praticamente impossibile, il mercato dell’arte trarrà sicuramente vantaggio da questa invenzione. La tecnologia sarà pronta per essere testata il prossimo anno, noi non vediamo l’ora! (Giulia Testa)

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