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Una mostra al Museo di Picasso a Parigi raccoglie le fotografie, i ritratti e le lettere della malinconica prima moglie di Pablo Picasso, Olga Khokhlova.
Nata in Ucraina, si allontanò presto dalla famiglia e dalla violenza della rivoluzione bolscevica che sfociò più tardi nella guerra civile russa. Tra il 1917 e il 1920 perse i contatti con i suoi familiari, ma si affermò come ballerina al prestigioso Ballet Russes con Sergei Diaghilev.
Il 18 maggio del 1917 conobbe Pablo Picasso, autore delle scenografie e dei costumi dello spettacolo “Parade” al Théâtre du Châtelet, che la sposò un anno dopo a Parigi.
La ballerina avrebbe dominato quasi tutte le opere di Picasso, nell’atto di leggere un libro o nel tenere teneramente in braccio il figlio Paul, nato nel 1921. Ma, nonostante la nascita del bambino, il rapporto tra i due amanti era teso: poco dopo infatti il pittore si innamorò della diciassettenne Marie-Thérèse Walter.
La percezione che abbiamo di Olga, una donna dipinta quasi sempre melanconica, risiede nelle sole rappresentazioni dell’artista: emerge un Picasso lontano dal suo controllo ed incapace di penetrarne i pensieri. Una donna che ha amato e sempre dipinto, anche dopo la fine della relazione.
Olga è una presenza metaforica, un’immagine distorta che il pittore dipinge ossessivamente in maniera grottesca ed inquietante: il viso nascosto tra le mani, gli occhi sconvolti e la bocca aperta in agonia esprimono il dolore e la rabbia di Picasso.
Sono immagini molto diverse da quelle che è possibile vedere alla mostra di questa grande donna, conosciuta solamente attraverso gli occhi dell’artista. I filmini proiettati mostrano il suo lato dolce e un po’ timido mentre sorride e gioca con il figlio e i cani nel giardino, dando quel senso di pace che raramente traspare dai suoi ritratti. (Giulia Pavesi)
Fonte: Hyperallergic





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