Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Nadia Plesner è conosciuta per avere realizzato nel 2007 l’immagine di un bambino africano denutrito con in mano un chihuahua e una borsa Louis Vuitton, con l’intento di riportare l’attenzione sulla crisi umanitaria in Darfur. La famosa casa di moda non ha esitato a intraprendere una battaglia legale contro l’artista danese, per interdire l’utilizzo del suo marchio. Tralasciando le questioni strettamente legali, alcune dichiarazioni dell’artista, contenute nel libro di recente pubblicazione “Simple Living”, fanno intendere senza troppi giri di parole il tentativo intimidatorio di Vuitton di fermare la campagna. Sembra infatti che uno degli avvocati della società abbia fatto all’artista una di quelle offerte difficili da rifiutare, chiarendo subito dopo i possibili risvolti negativi di un eventuale diniego. Plesner, che non è scesa a compromessi, ha definito l’episodio una grave minaccia alla libertà d’espressione. Nel 2011 anche il tribunale le ha dato ragione, stabilendo il diritto dell’artista a mostrare il proprio lavoro. (Giulia Testa)





_523x300.jpg)






