07 ottobre 2016

No alla gentrificazione

 

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Nelle grandi città del mondo va avanti da qualche anno il dibattito sulla gentrificazione, un fenomeno che snatura vecchi quartieri dall’anima popolare e li trasforma in zone alla moda per persone facoltose. Di solito la gentrificazione provoca la chiusura di negozi storici, l’aumento degli affitti e il conseguente allontanamento dei residenti di vecchia data che, non potendo affrontare il caro prezzi, lasciano le loro vecchie case, modificando il tessuto sociale della zona. 
Tra le vittime di questa tendenza tanto cara agli agenti immobiliari c’è la storica Chinatown di New York, un tempo vera enclave asiatica con i suoi ristoranti, negozi  e centri culturali autenticamente cinesi, così come anche gli abitanti che la popolano. La Chinatown Art Brigade, collettivo artistico formato da tre ragazzi del quartiere, ha intrapreso una campagna per denunciare la gentrificazione. In giro per il quartiere vengono proiettati slogan che denunciano il cambiamento in atto e attirano l’attenzione sulle condizioni dei residenti a rischio sfratto. Questi ultimi sono spesso costretti a lasciare le loro case, per far spazio all’ambizione di costruttori e investitori. “La gentrificazione è il colonialismo moderno!” e “Salva Chinatown!”, sono solo alcune delle frasi apparse sugli edifici di Chinatown. Ancora una volta l’arte tende la mano alla comunità, diventando megafono per chi fa fatica a far sentire la sua voce. (Giulia Testa)

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