08 maggio 2017

Parigi accoglie Pavlensky a braccia aperte

 

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L’artista russo Pyotr Pavlensky, che sfida regolarmente il Cremlino, e la compagna Oksana Chaliguina, hanno ottenuto asilo politico in Francia. Una scelta interessante Parigi, con un carattere fortemente simbolico, l’artista infatti sostiene che «la Francia rappresenta l’Alma Mater della Rivoluzione russa (…) Tutto ciò che esiste di buono in Russia è arrivato dalla Francia».
Pyotr Pavlensky, 33 anni, noto per le sue performances di contestazione si è visto obbligato a fuggire rischiando in Russia una pena di oltre 10 anni di reclusione, dopo che un’attrice di teatro ha esporto contro di lui una denuncia di aggressione sessuale. L’artista contesta fermamente le accuse sporte contro la sua persona, affermando «Non so quale sia l’interesse perseguito dalla persona che ha pronunciato tali false dichiarazioni, ma nella fattispecie possono risultare molto utili al potere per tagliarci fuori dal nostro campo d’azione», parlando al plurale poiché anche la compagna è stata coinvolta nelle accuse.
Oksana Chaliguina, 37 anni, sostiene “l’arte politica” attraverso la casa editrice Polititcheskaïa Propaganda (Propraganda Politica) in cui lavora. Tuttavia Pavlensky non si ritiene una minaccia per il potere, piuttosto “un grosso inconveniente”; inoltre la coppia ha affermato che «hanno fatto intendere che avevamo praticamente due sole possibilità, andare in prigione per 10 anni, con tutto il tempo per spiegare agli altri detenuti di essere le vittime di un agguato, oppure fuggire dalla Russia».
Per l’artista non si tratta del primo capo d’accusa: nel giugno del 2016 era stato condannato ad una semplice ammenda, una decisione di rara clemenza nel contesto politico-giudiziario russo, ma ha anche scontato sette mesi di detenzione per aver incendiato le porte dell’ ex-KBG, sede storica dei servizi di sicurezza russi. (Gaia Tirone)
Fonte: Le Monde
 

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