I musei statunitensi hanno fatto passi da gigante per quanto riguarda la parità di genere, ma purtroppo non può dirsi lo stesso quando si parla di differenze etniche. Una ricerca condotta dalla Andrew W. Mellon Foundation su 181 musei ha rivelato che i curatori, il personale della didattica, della conservazione e i soggetti apicali dello staff amministrativo sono per l’84 percento bianchi. Solo il 4 percento sono afroamericani, il 6 sono asiatici, il 3 ispanici e un altro 3 percento comprende altre etnie.
Secondo lo studio il 60 percento dello staff è femminile, con un picco del 70 nei vertici dei dipartimenti curatoriale, conservativo e didattico. Non è così per altre minoranze che coprono solo il 28 percento del personale, ma in settori come la sicurezza, le risorse umane e l’amministrazione.
I risultati purtroppo non riflettono la varietà che contraddistingue gli Stati Uniti e se le cose continueranno in questa direzione il rapporto non potrà che peggiorare. Uno studio ha infatti confermato che intorno al 2043 la popolazione bianca in terra statunitense non sarà più la maggioranza. I musei, nati per servire la comunità, dovrebbero tenere conto di questo dato, cercando di allinearsi con i cambiamenti della società che li circonda e sfuggendo alle dinamiche di un sistema istituzionale da sempre sbilanciato. (Giulia Testa)
_523x300.jpg "Shirin Neshat e le artiste iraniane, a New York")
