21 dicembre 2017

SOCIAL ART

 
L’arte delle donne per le donne. Tre domande a Shannon Downey
di Chiara Gallo

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L’arte del ricamo su tela di lino è pratica antichissima, un’arte che ha origini orientali, prettamente femminili. Quindi è ancora più significativo che Shannon Downey utilizzi proprio questa tecnica come mezzo per veicolare messaggi di coraggio e forza per le donne di tutto il mondo. Opere come Boys will be held responsable for their actions hanno fatto il giro del mondo e sono stati rimbalzati sui social media di star importanti, soprattutto dopo lo scandalo Weinstein. Shannon ama perciò definirsi una craftivist, ovvero un’attivista creativa. «Creo cambiamenti sociali fatti a mano – spiega – Lavoro per la maggior parte del tempo con il ricamo e mi concentro su tematiche come la politica, il femminismo e la giustizia sociale. Va detto che il ricamo è solo un mezzo, è facile impararlo, poco dispendioso e le persone possono facilmente riprendere il tuo lavoro. Vedi, il mio fine ultimo è proprio creare un  Esercito globale di attivisti creativi affinchè un giorno si possa costruire un mondo di uguaglianza genuina». Resta il fatto che il lavoro di Shannon funziona e il suo seguito si potrebbe già definire un esercito: su Instagram i “soldati” sono 55mila, mentre su twitter oltre 19mila. Questa fiber artist ritiene importante però portare il ricamo allo stesso valore di tecniche come la pittura o la scultura. «Mi infastidisce molto l’elitarismo che gravita attorno a certi ambienti del mondo dell’arte. L’unico motivo per cui l’arte su tela non è stata presa seriamente è proprio legato alla sua storia. Era ritenuto un lavoro domestico, per sole donne. Come se questo fosse un limite. Non ha davvero senso». 
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Shannon Downey, Reclaiming my time
Quindi questa tecnica antica praticata dalle donne potrebbe essere uno strumento proprio per dare maggiore valore al loro lavoro?  
«Credo che questo sia sempre stato un lavoro di valore. Penso che la vera domanda conduca in realtà a un’analisi su chi assegna valore al lavoro. Il fatto che il mondo dell’arte abbia relegato il ricamo e la fiber art esclusivamente all’artigianato la dice già lunga sui valori del mondo dell’arte. Appare chiaro ed evidente chi ha fatto le regole: uomini, bianchi più precisamente. Ora che il sistema patriarcale sta crollando, credo che vedremo presto emergere nuovi valori».
Alcuni dei tuoi lavori risultano particolarmente riusciti. Grazie a un messaggio diretto e concreto hanno riscosso un grande successo sui social, secondo te qual è la regione?  
«Penso sia dovuto al fatto che alcune opere sono mix di buone intenzioni, messaggi, pubblico, tempistiche, mezzi espressivi e attitudine. Una sorta di tempesta perfetta». 
Parlando di strumenti dell’artista contemporaneo, quanto è importante l’utilizzo de social media per diffondere il proprio lavoro e la propria ricerca? 
«È fondamentale. Sono davvero grata per la mia comunità digitale, vorrei un giorno incontrarli tutti personalmente, ringraziarli e abbracciarli per tutto il supporto». 
Il più grande sogno? 
 «Che ogni singola donna veda, si connetta e si rafforzata da almeno una delle mie opere».
Chiara Gallo

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